Ecco dunque che per la prima volta in quasi tre anni i fondi con le risorse messe a disposizione dal governo per le auto elettriche e ibride plug-in sono esauriti. Restano a disposizione invece i fondi per i veicoli a benzina e diesel a basse emissioni di CO2: si tratta di 144 milioni di euro
Bisogna capire ora che decisioni prenderà il presidente del Consiglio Mario Draghi: intanto è certo che passa in secondo piano l’impossibilità di fruire del bonus ridotto previsto dalla legge di Bilancio 2021, data dall’interpretazione ufficiale della norma che lo aveva introdotto a dicembre 2020
Le somme stanziate per gli incentivi all’acquisto di veicoli, e disponibili per il 2021, secondo quanto ricorda il sito del ministero dello Sviluppo economico, avrebbero dovuto sostenere l’acquisto di vetture nuove con emissioni di CO2 comprese tra zero e 60 g/km, ma tali risorse sono finite
Le auto con emissioni di CO2 comprese tra zero e 60 g/km sono nello specifico quelle elettriche e le ibride con batterie ricaricabili con la spina, in grado di percorrere alcune decine di chilometri senza avere bisogno del motore a combustione
Per questa categoria di vetture sono ancora disponibili 57,5 milioni che sono stati inseriti nel cosiddetto “extrabonus” del 2021. Si tratta di un contributo supplementare dell’importo di 1.000 euro (2.000 in caso di rottamazione) che è stato previsto dall’ultima legge di Bilancio (legge 178/2020, comma 652). Tale supplemento è in vigore da gennaio scorso e si aggiunge al bonus principale nel caso in cui il venditore ci metta uno sconto almeno di pari entità
I dubbi però rimangono sull’extrabonus: continuerà ad essere erogato anche dopo l’esaurimento del bonus principale oppure scomparirà insieme a lui, venendo considerato esaurito in automatico? Il Ministero dello sviluppo economico ha bloccato la piattaforma di prenotazione anche per l’extrabonus e questo non fa dunque ben sperare
Il mercato delle auto elettriche o ibride plug-in resta proibitivo per molti, tenuto conto del costo di tali vetture. Per cui solo contributi importanti come quelli che sono stati appena bloccati, e rispettivamente pari 8.000 e 4.500 euro, in caso di rottamazione, possono alimentare questa fetta di mercato con nuovi acquisti da parte dei consumatori
Dal 2019 si sta cercando di incentivare la produzione delle auto elettrificate anche in Italia, in modo tale da colmare i ritardi di produzione e consegna che si sono nel frattempo accumulati. Il Mise, nello specifico, sta marcando stretto Stellantis affinché riconverta la fabbrica motori di Termoli in una delle cinque gigafactory destinate a produrre le sue batterie
L’impatto della fine degli eco-incentivi potrebbe avere ripercussioni enormi sulle vendite. Si parla 40mila immatricolazioni mancate. L’allarme è lanciato da Francesco Naso, segretario generale Motus-E, associazione che raggruppa tutti gli stakeholder della mobilità elettrica: “Possiamo perdere 20-25mila di immatricolato elettrico e altri 15mila di ibride plug-in. C’è incertezza sul 2022, legata sia alla mancanza degli incentivi che ai problemi con le materie prime e i chip per l’industria; il rischio è che il mercato italiano non sia più appetibile”
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