Giungono quotidianamente, tramite giornali e telegiornali, preoccupanti notizie
relative al regresso della società civile afgana, dovuto alla ripresa del potere da parte
dei Talebani. Invero, come ormai ben noto, a seguito della riconquista delle maggiori città, è stata ripristinata la vigenza della Sharia, vanificando così l’articolato e difficoltoso percorso di affermazione dei diritti civili ed individuali intrapreso dal Paese in questi ultimi
anni.
Specialmente nei confronti delle donne afgane, il ripristino della Sharia costituisce il
pericolo più grande. Il ritorno alle limitazioni delle libertà fondamentali femminili – tra cui il divieto di guidare, l’impedimento del lavoro, l’imposizione del burqa – e la repressione violenta delle minoranze e dei diritti fondamentali dell’uomo proiettano nuovamente il paese afgano in un clima medievale anacronistico rispetto alla civilizzazione globalizzata.
È singolare la storia di Latifa Sharifi, una avvocata di Hawca, storica associazione
femminile afgana, che aiutava le donne in fuga dalle violenze a trovare un rifugio.
Con il ritorno al potere dei talebani, Latifa – dopo aver ricevuto lettere di minacce a sé
stessa ed ai suoi figli, pietre scagliate contro le finestre di casa – ha dovuto rinunciare
alla tessera di avvocato; ha poi tentato anche di fuggire dall’Afghanistan per cercare
asilo in paesi occidentali, ma all’aeroporto è stata brutalmente respinta insieme alla
sua famiglia ed è oggi costretta a nascondersi per evitare violenze e ritorsioni.
L’Avvocatura, solido baluardo dello Stato di diritto e garante delle libertà, non può
rimanere inerte dinanzi a tali abominevoli eventi. La storia della Collega Latifa Sharifi, caso certamente non isolato nel paese mediorientale, ci impone di prendere una netta e decisa posizione in favore dell’intera avvocatura afgana ed in particolare di tutti coloro che, con caparbietà, impegno e dedizione, provano a difendere i più deboli nell’oblio dei diritti fondamentali dell’uomo in cui sta cadendo l’Afghanistan.
Aiga Salerno si associa, dunque, agli accorati appelli alle Autorità Italiane per l’adozione di opportune iniziative e l’istituzione di corridoi umanitari, auspicando altresì una mobilitazione generale da parte dell’intera Avvocatura e ad altrettante chiare prese di posizione da parte delle Autorità locali. Nel frattempo, tentando prestare anche un aiuto concreto, Aiga Salerno individuerà associazioni dedicate con cui collaborare per attivare raccolte e/o donazioni di generi di prima necessità.
Il Presidente di Sezione – Avv. Ugo Bisogno
Commenta