Sono alcuni dei profili degli otto No Vax, indagati nell’operazione della polizia di Stato che ha portato all’individuazione di una frangia violenta che operava su Telegram.
Le indagini hanno fatto emergere uno scenario di “odio e livore inimmaginabile” verso i politici e soprattutto i giornalisti, che avrebbero dovuto essere, nelle intenzioni dei ‘guerrieri’ (così si definivano gli attivisti), i primi da aggredire
Gli identikit degli estremisti anti-vaccino Covid sono stati ricostruiti dal Giorno e dal Corriere. “Cleytus”, ovvero Tommaso P., 46 anni con un figlio di 5, lavora come custode in un palazzo di Milano ed era il fondatore e amministratore del gruppo Telegram ‘I Guerrieri’.
Sul suo profilo Facebook aveva postato la foto di un tirapugni ma tre giorni fa, in un video a torso nudo dal balcone di casa, chiedeva scusa ai suoi sostenitori perché costretto a dare buca alla manifestazione di Roma. Ieri mattina, scrive il Corriere, “quando s’è trovato la polizia alla porta, Cleytus ha immediatamente preso il telefonino e cancellato l’intero gruppo Telegram. Gli agenti, collegati da remoto, hanno però registrato tutto in diretta”.
Tra gli otto No Vax indagati anche 5 donne. Tra queste la 51enne veneziana Lara, che aveva avuto in passato contatti con i «Serenissimi» che puntavano all’indipendenza del Veneto. Nelle chat emerge l’odio per il premier Draghi e messaggi contro i virologi e la campagna vaccinale. Sandra, 53 anni, originaria del Padovano, invita i ‘Guerrieri’ a lanciare “verdura e uova marce” durante una visita (poi annullata) del ministro della Salute Roberto Speranza, prevista il 2 settembre scorso a Padova. Tra le amministratrici del gruppo, la 43enne romana Ilaria, che nonostante la sua avversione verso i vaccini sembra essere preoccupata per sintomi simili a quelli del Covid. “Ma non faccio il tampone, altrimenti mi chiudono in casa”.
Nel corso del blitz della polizia sono state sequestrate anche armi. Il 53enne Stefano, due figli piccoli, residente in un paesino in provincia di Bergamo con vista sul lago d’Iseo, nome in codice ‘Guerriero della notte’ scriveva “di avere i gingilli a lungo raggio da provare”. Era titolare di porto d’armi e a casa sua sono state sequestrate una pistola semiautomatica 9 per 21 e una carabina Smith & Wesson 223.
Come riporta il Giorno, tra le armi sequestrate anche il manganello telescopico e la pistola per spray urticante di proprietà di Stefano, artigiano incensurato di 33 anni di Reggio Emilia (“Se scoprono quello che ho in casa, mi arrestano per terrorismo…”, scriveva nella chat). Poi c’era l’altro milanese F., ossessionato dai ripetitori 5G: “Dobbiamo bruciarli. Metterne fuori uso tanti contemporaneamente così diventeranno matti nel correre dietro a riparare”. Su di lui, secondo il Corriere, nonostante negli ultimi tempi si sia distaccato dal gruppo, sono ancora in corso accertamenti visto che risulterebbero contatti anche con personaggi legati alla malavita romana.
giornalisti e politici pagliacci, non esistono i novax, ci sono solo persone che vogliono farsi la propria vita liberamente. Chi si vuole vaccinare si faccia la quarta, quinta e decima dose, nessun supposto novax arriverà mai a vietarlo!
E poi tra questi pericolosissimi terroristi sarebbe addirittura una casalinga armata di “verdura e uova marce”?!?!?!? veramente fate???
Il sedano assassino, una carota malefica, un pomodoro esplosivo! E se andate a Palermo “NON TOCCATE LE BANANE!”(cit.) perchè ci tengono proprio!
RIDICOLI, serve solo per creare il nemico da abbattere, il supposto novax che non esiste.