“Basta polemiche intorno alla festa di San Matteo”. Appello di monsignor Bellandi – come titola oggi il quotidiano “Le Cronache” scaricabile online – alla cittadinanza: “Dovrà essere una festa per tutti, un’occasione per riaprire i nostri cuori alla speranza”- Duemila i posti a sedere previsti in piazza della Libertà. Si potrà accedere solo attraverso invito nominativo. Assicurata anche la ripresa televisiva.
Ha trasformato la chiesa di Salerno in una chiesa non per umili ed ultimi ma per potenti e privilegiati, dedita a benedire ed onorare i mammasantissimi, la mondanità, le feste esclusive ed i bagordi.
Proprio oggi il Vangelo, “chi vuol essere primo sia ultimo e chi vuol onorarmi sia umile e riservato”, Il primo deve essere primo nel servire e non nell’onorarsi, come si conciliano i posti riservati ad uomini di fede delukista con il “se vedi uno con gli anelli ed uno umile e povero non riservaregli il primo posto in assemblea a scapito del povero e disfrattato”?
A sua eminenza Parolin.
Si ricordi le sue lettere in occasione della acquisizione della santa casa generalizia a Roma ed il carteggio con G.Paolo II, il santo, in occasione e per il fine di fondare il seminario che lei ben conosce per la nuova evangelizzazione e contro la scristianizzazione del nord Europa.
Ebbene come si concilia la volontà della chiesa e sua e di G.Paolo II espresse chiaramente in quelle lettere, e perfino in pastorale, con le attività intraprese dal vescovo di Salerno?
Come combattere la scristianizzazione in Europa, se pure in diocesi cristiane senza eccessivo abbandono si da questo scandalo ai fedeli?
Sono sicuro che lei non resterà sordo al grido di dolore di religiosi, prelati, realtà ed comunità tutte, già provate dal covid a cui vi chiediamo di risparmiare questo scandalo di commistione simoniaca, divisiva, perpetrato da dubbio servo della sposa di Cristo.
Prenda in seria considerazione quanto già comunicatogli per canali ufficiali, si lasci consigliare dai vangeli e non dai giornali.
X Anonimo 18 Settembre 2021 at 19:35
Non basta andare in chiesa bisogna partecipare confessare i propri peccati e rimetterli, restituire il tolto e maltolto al danneggiato, ripromettersi di non farlo mai più e comunicarsi.
Pertanto non vedo come lei possa accusare gli altri di non andare in chiesa, forse perchè il vostro tempio è il Crescent il vostro peccato pure e non potendolo sanare confessare ed espiarlo, credete che la celebrazione di una messa sul luogo del peccato possa sanarvi senza pentimento remissione e risarcimento del danno?
Vi sbagliate! Questo è ulteriore oltraggio al santissimo.
Il catechismo della Chiesa Cattolica è chiaro in ciò (il librone, non il breviario).
E comunque se uno si reca sull’altare senza prima aver sanato il torto al proprio fratello non solo gli è inutile, ma è perfino dannoso. Figuriamoci poi il pretendere di scomodare il santissimo spostandolo sul luogo dell’empietà. È pura superstizione (altro peccato).