Oggetto del provvedimento un edificio in cemento armato della superficie di circa 1500 mq disposto su due livelli, situato nella meta turistica di San Nicola del Comune di Montecorice e divenuto un pericolo per la pubblica incolumità, a causa delle condizioni strutturali fatiscenti e per evidenti ragioni di igiene e sanità pubblica.
L’intera struttura del fabbricato, compresa l’area pertinenziale (per un totale di circa 3000 mq di superfice), era divenuta una vera e propria discarica a cielo aperto di rifiuti vari, rappresentando una minaccia per l’incolumità pubblica a causa del cemento armato lesionato in più parti e della presenza di pericolosi crateri nelle aree circostanti e negli stessi solai.
L’area era inoltre sprovvista di qualsivoglia tipo di delimitazione o recinzione (pertanto facilmente accessibile da qualsiasi avventore) ed ubicata in prossimità di strade pubbliche serventi numerosi complessi e villaggi residenziali.
L’attività di indagine ha consentito di appurare che la società proprietaria dell’immobile, nonostante le Ordinanze sindacali emanate dal Comune di Montecorice, non aveva mai provveduto a mettere in sicurezza l’area ed eliminare le conseguenze dannose e pericolose per l’integrità dell’ambiente e l’incolumità delle persone, in violazione delle norme del Codice Penale e Testo Unico Ambientale.
L’operazione, eseguita sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania diretta dal Procuratore Antonio Ricci, si inserisce nell’attività di monitoraggio, vigilanza e tutela dell’ambiente che la Guardia Costiera svolge costantemente nell’ambito delle linee d’indirizzo dettate, in ambito regionale, dalla Direzione Marittima della Campania.
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