La direzione di fuga era quella del Porto e alcuni passanti riferiscono ai poliziotti che lo
avevano visto sugli scogli.
Gli agenti allora, anche con l’aiuto delle torce, essendo ormai imbrunito, iniziano a cercarlo
e lo scovano tra gli scogli delle dighe foranee del porto, dove cercava di nascondersi.
Il telefonino purtroppo non è stato ritrovato, ma la testimonianza della ragazza ha consentito comunque di denunciare il 47enne per ricettazione.
Portato in ufficio per l’individuazione, i poliziotti hanno interrogato le banche dati e hanno
scoperto che l’uomo era ricercato per un ordine di esecuzione di 1 anno e 2 mesi di
reclusione da scontare in carcere per una condanna definitiva di tentata violenza sessuale e
false dichiarazioni sull’identità personale. Dopo le formalità di rito, è stato condotto in
carcere.
Mi dispiace per la ragazza che ha perso il telefonino, ma almeno graziea lei ci siamo tolti per un pò la presenza di questo delinquente, ma sicuramente non per molto grazie alle leggi del caxxo che abbiamo.
saluti all’europa ed alla lamorgese,questi sono i soggetti che abbisogna l’italia,siamo il cesso dell’europa con l’accondiscendenza del pd e del capo mattarella.
Grazie alla sinistra che ci sta abboffando di magrebini,tunisini,marocchini…e chi piu’ ne ha piu’ ne metta
Queste sono le risorse di cui ha bisogno l’Italia per la mancanza di manodopera.
Lasciatelo stare è una risorsa di cultura e lavoro. Voi le pummarole nei campi gestiti dalla mafia ci volete andare? No? E badate non significa niente che il governo permette di schiavizzare queste persone che sono illegalmente sul territorio e neanche che avete studiato tutta una vita. A stagion senna i a cogl i pummarol.