Nessun superstite nello schianto del mezzo privato arrivato nei giorni scorsi da Bucarest. Il pilota e proprietario, doppia cittadinanza romena e tedesca, era Dan Petrescu, un noto investitore immobiliare e uno dei più ricchi magnati della Romania. Aveva 68 anni. A bordo anche la moglie, 65 anni, e il figlio, 30 anni. Ancora da indentificare le altre 5 persone, tra cui un bambino.
Sono morti tutti gli otto passeggeri dell’aereo privato YR-PDV, partito dall’aeroporto di Milano Linate e precipitato contro un edificio a San Donato Milanese mentre era diretto a Olbia nel pomeriggio del 3 ottobre. Il proprietario e pilota del mezzo era Dan Petrescu, uno dei principali investitori nel settore immobiliare in Romania, Paese dove era nato e da dove era arrivato l’aereo nei giorni scorsi. A bordo, tra gli altri, anche la moglie e il figlio
La famiglia Petrescu
Dan Petrescu aveva 68 anni e, grazie ai suoi investimenti immobiliari, era considerato uno degli uomini più ricchi della Romania, con un patrimonio stimato attorno ai 3 miliardi di euro. Era proprietario di molti edifici, venduti negli anni a grandi catene commerciali. Aveva doppia cittadinanza, romena e tedesca: era tornato in patria nel 1989, dopo aver vissuto per anni in Germania, dove si era trasferito per sfuggire al regime di Nicolae Ceausescu.
Tra le vittime anche suo figlio, Dan Stefan Petrescu, di 30 anni. Nato a Monaco di Baviera, anche lui con doppia cittadinanza, era stato indicato inizialmente come il pilota del mezzo. A bordo anche la moglie di Petrescu, 65enne nata in Romania con cittadinanza francese. Secondo la stampa romena, stavano raggiungendo la madre di Petrescu, 98 anni, nella loro villa in Sardegna. L’aereo, acquistato nel 2015, era arrivato a Milano da Bucarest lo scorso 30 settembre.
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