Il Consiglio generale del Consorzio Asi, riunitosi questa mattina, ha approvato la bozza di variante del Piano Regolatore Territoriale Consortile. Un provvedimento resosi necessario per rispondere alle nuove esigenze delle imprese e del territorio.
“Vista la grave congiuntura economica e l’attuale stato di abbandono in cui versano taluni opifici industriali –dice il presidente del Consorzio Asi Salerno, avv. Gianluigi Cassandra– ci è parso opportuno approvare una variante che fosse il più aderente possibile al mutato assetto territoriale, nel pieno rispetto delle normative vigenti”.
Grazie alle modifiche approvate dal Consiglio Generale sarà possibile insediare nelle aree classificate D4 società che abbiano per scopo l’erogazione di servizi alle imprese. Per le attività artigianali, la piccola industria e le società di servizi sarà possibile, poi, dare vita ad insediamenti plurimi caratterizzati dall’aggregazione di più imprese che utilizzano in comune gli stessi edifici.
L’iter normativo prevede ora la pubblicazione per trenta giorni della bozza di variante approvata, lasso di tempo in cui sarà possibile presentare osservazioni al documento. Seguiranno la richiesta di convocazione alla Provincia di Salerno di una conferenza di servizi per la discussione delle osservazioni presentate ed, infine, l’esame da parte della Regione Campania.
Nel corso della seduta di oggi è stato anche approvato il bilancio del Consorzio Asi di Salerno, documento che registra un saldo attivo per 537.730 euro.
“L’aver chiuso in attivo il bilancio dell’Asi –dice il presidente Cassandra– è per noi motivo di grande soddisfazione, così come l’aver approvato la bozza di variante al Prtc. Grazie agli emendamenti accolti crediamo di aver creato le condizioni per rendere ancora più attrattive le aree industriali gestite dal Consorzio, offrendo agli imprenditori strumenti e possibilità tali da fornire risposte adeguate alle nuove richieste dei mercati. Il tutto con l’obiettivo di consolidare e far crescere il sistema economico-produttivo della provincia di Salerno”.
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