Tramonti: violenza su una bimba di 10 anni, decisiva testimonianza baby sitter

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Sul caso increscioso di Tramonti, relativo alle violenze sulla bambina di 10 anni a cui è conseguita la condanna per il padre, la madre e il fratellastro, rispettivamente a 14, 10 e 7 anni di carcere, sono state pubblicate le motivazioni dell’ultima sentenza del processo. Il padre e il fratellastro sono stati condannati per violenza sessuale mentre la madre non avrebbe fatto nulla per fermare le violenze. I giudici, nelle motivazioni alla condanna, affermano che la bambina nel suo racconto “ha dimostrato l’incuria e la promiscuità dei genitori, che la esponevano e coinvolgevano in situazioni di corruzione della sfera sessuale.” Lo scrive il quotidiano Il Mattino.

La piccola, continuano i giudici, “ha dato conto dell’indifferenza manifestata da entrambi rispetto alla cura e all’igiene della sua persona e della deprecabile situazione di abbandono morale e materiale in cui ella cresceva, senza essere destinataria delle più comuni e basilari regole dell’educazione e della tutela dell’infanzia”. Un’inchiesta nata per caso, nel 2016, condotta dai Carabinieri di Tramonti, spinti a indagare su quanto accadeva in quella casa, specie ad una delle due figlie minori della coppia. A parere dei giudici, “tutto il materiale probatorio fornisce riscontro alle dichiarazioni rese dalla minore in sede di incidente probatorio”.

La relazione dei consulenti ha individuato, nel suo racconto, “attitudine a testimoniare sotto il profilo intellettivo ed affettivo, con credibilità clinica, maturità che non inficia la capacità di comprensione. Il basso livello intellettivo, presumibile esito di incuria, maltrattamenti fisici psicologici ed emozionali, non ha alterato la sua capacità di comprensione”.

L’inchiesta raccontava di un forte degrado familiare, nel quale sarebbero maturate violenze sessuali e fisiche sulla piccola, per diversi anni, da parte del padre e del fratellastro, con la madre che non le avrebbe impedite. “Mediante l’utilizzo di alcune bambole – si legge – ha mostrato la posizione che lei e il padre assumevano”.

Decisiva, tra le tante, la testimonianza della baby sitter, dal cui racconto emerse che il padre della vittima toccava al figlia mentre dormiva, che la stessa girava nuda in casa, solo con intimo, o con una sigaretta in mano fuori ad un balcone, con segni su parti del corpo. La madre, invece, le confidò di svolgere prestazioni a pagamento con altri uomini “perché il marito non forniva abbastanza soldi per andare avanti”.

La minore avrebbe assistito ad alcuni di quei rapporti. La stessa casa era frequentata da altri uomini. Tra i testimoni c’erano anche i figli dell’uomo avuti con un’altra donna, che hanno raccontato di violenze subite da loro stessi e di essere stati usati come corrieri della droga. Le difese sono invece pronte a ricorrere in Appello.

ll Vescovado

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