«Questo ateneo ha una storia importante. La presenza di tante autorità ne sottolineano il prestigio, segnato da tante figure illustri, e premi Nobel come il professore Parisi». Con queste parole il Capo dello Stato ha aperto il discorso di conclusione della cerimonia. Poi il focus sul ruolo della scienza, gli investimenti nella ricerca e la pandemia.
«Siamo in un’epoca di grandi cambiamenti dove società è permeata dai risultati della scienza. Ci sono sfide nuove e ignote ma anche prevedibili. E ci deve sempre accompagnare il valore della responsabilità delle istituzioni e di tutti i cittadini».
La responsabilità di tenere insieme fiducia e sapere è un tema sul quale ha spinto molto, evidenziando anche il ruolo attivo dei responsabili dell’ateneo, nel contrasto alla pandemia.
«Le vaccinazioni non sono solo lo strumento che ci a salvato e ci sta consentendo di contenere l’ offensiva e i pericoli del virus, ma sono una sorta di referendum sulla scienza. Con l’ 86% dei cittadini sopra i 12 anni vaccinati, se aggiungiamo chi non può farlo e guariti siamo al 90%. Questo referendum è stato vinto 9 a 1 a favore della scienza. Dobbiamo essere riconoscenti ai nostri cittadini che hanno messo l’Italia all’avanguardia nella considerazione all’estero».
La lotta alla pandemia e i vaccini sono stati tra i caposaldi del discorso presidenziale, con un conferimento speciale alla scienza che non sarà mai più sottovalutata.
Mattarella ha anche elogiato la rettrice Antonella Polimeni, definita un orgoglio nazionale per essere la prima donna rettrice dell’ateneo più grande d’Europa. Infine il saluto agli studenti nel quale ha inserito un dettaglio personale.
«A poche settimane dalla conclusione del mio ruolo, delle mie funzioni di presidente della Repubblica, mi si consente di tornare alla Sapienza dove ho studiato».
Sergio Mattarella ha poi raccolto l’ovazione degli studenti, salutando la storica Università romana per la sua ultima visita ufficiale nei panni presidenziali.
Olindo Nuzzo
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