La Legge di Bilancio 2022 ha messo in campo un tesoretto di 8 miliardi di euro per limare la riforma fiscale e rivedere le aliquote di detrazione. Il Governo ha trovato l’intesa sull’IRPEF, diminuendo gli scaglioni dai cinque attuali ai quattro attivi dal 2022. Dite addio al bonus Renzi in busta paga, che verrà inglobato in altre detrazioni.
Ma che cosa cambia sulla busta paga dei lavoratori? L’effetto sarà positivo per i redditi medi e medio-alti, mentre poco o nulla cambierà per i redditi più bassi. Sotto i 15 mila euro, infatti, l’aliquota IRPEF rimane al 23% ma incide molto l’assegno universale che renderà giustizia alle famiglie meno abbienti.
Anche i redditi alti risparmieranno sull’IRPEF grazie alla riforma fiscale. Ma cosa cambia nel 2022? Ecco i nuovi scaglioni IRPEF e come funziona la riforma fiscale. Quali sono le detrazioni alternative al bonus Renzi?
Bonus Renzi, da 80 a 100 euro in busta paga per tutti!
Ricordate il bonus Renzi introdotto dall’omonimo ex premier nel lontano 2015 grazie al decreto legge numero 66 del 2014? Sì, proprio quel credito di imposta pari a 80 euro che finiva nelle buste paga dei lavoratori.
Dal 1° luglio 2021 lo stesso bonus Renzi – detto anche taglio del cuneo fiscale – aveva cambiato volto e importi. Infatti, nel 2021 i lavoratori dipendenti – con reddito non superiore a 28 mila euro – hanno potuto ottenere un bonus Renzi fino a 100 euro in busta paga.
Nella fascia di reddito compresa tra 28 mila e 35 mila euro, invece, venivano corrisposte detrazioni da 100 euro a scendere, fino ad azzerarsi progressivamente in corrispondenza di un reddito complessivo superiore a 40 mila euro.
Nulla di fatto, invece, spettava a coloro che possedevano un reddito inferiore a 8.174 euro all’anno, in quanto inseriti nella “no tax area”.
Dite addio al bonus Renzi nel 2022…
Quanto appena spiegato relativamente al bonus Renzi, almeno così trapela da fonti ufficiali, non ci sarà più: dite addio al bonus Renzi dal 2022, in quanto la riforma fiscale lo ingloba al suo interno.
Non ci sono ancora conferma ufficiali di tale cancellazione: solo la versione definitiva della Legge di Bilancio 2022 porterà certezze ai lavoratori. Ma intanto anche il quotidiano La Stampa vocifera sulla cancellazione del bonus Renzi da 100 euro e sull’introduzione del bonus Draghi in busta paga.
La riforma fiscale, in effetti, avrà degli effetti anche sulla busta paga dei lavoratori e – a parte il bonus Renzi, che verrà plausibilmente cancellato – introdurrà altre agevolazioni e detrazioni per le varie fasce di reddito. Si passerà da 100 a 920 euro all’anno, in base al proprio scaglione di appartenenza.
Se ciò non bastasse, il Governo ha già provveduto a definire i nuovi scaglioni…
Riforma fiscale: da 5 a 4 aliquote. Cosa cambia?
Sono 8 miliardi i fondi a disposizione del Governo – inseriti nella bozza delle Legge di Bilancio per il 2022 – che verranno sfruttati per tagliare le tasse ad almeno 7 milioni di contribuenti. Almeno 6,5 – 7 miliardi riguarderanno il taglio dell’IRPEF, mentre un miliardo servirà per tagliare l’IRAP.
Le aliquote relativa all’imposta sui Redditi delle Persone Fisiche (IRPEF) passano da 5 a 4, ma mentre alcune restano invariate, altre addirittura tendono al ribasso.
La prima aliquota di detrazione – riservata ai redditi più bassi – rimane fissa al 23% per i redditi complessivi inferiori a 15 mila euro (in sostanze coloro che otterranno i maggiori importi relativamente all’assegno universale per i figli).
I contribuenti con un reddito complessivo annuale compreso tra 15 mila e 28 mila euro, invece, godranno di un’aliquota di detrazione del 25% (rispetto all’attuale 27%), mentre i redditi compresi tra 28 mila euro e 50 mila euro rientreranno nell’aliquota del 35% (anziché del 38% attuale).
Oltre i 50 mila euro di reddito – dunque per la fascia più alta – l’aliquota passa direttamente al 43%, senza passare dall’intermedia del 41% (attualmente in vigore per i redditi compresi tra 55 mila e 75 mila euro all’anno).
Nuova IRPEF: chi ci guadagna?
Riassumendo nel seguente schema le nuove aliquote IRPEF sulle quali si basa la riforma fiscale, vediamo subito quali sono i contribuenti che ci guadagnano e quelli che ci perdono:
- sotto i 15 mila euro rimane al 23%;
- da 15 mila a 28 mila passa al 25% (-2%);
- da 28 mila a 50 mila passa al 35% (-3%);
- oltre i 50 mila passa al 43% (+2%).
*Alcune modifiche riguarderanno anche la no tax area.
Subito si evince come i redditi più penalizzati siano effettivamente quelli superiori a 50 mila euro, in quanto con la vecchia classificazione potevano godere di un’aliquota pari al 41% fino a 75 mila euro. Ma non è proprio così.
Invariata, invece, la situazione per tutti i contribuenti con meno di 15 mila euro e per quelli con oltre 75 mila euro, che appunto continueranno a rientrare nella stessa aliquota (rispettivamente del 23% per i primi, e del 43% per i secondi.).
Riforma fiscale cancella il bonus Renzi, ma ci sono altre detrazioni…
Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la nuova riforma fiscale andrà a incidere sul reddito di almeno 7 milioni di contribuenti. Nonostante il bonus Renzi venga di fatto cancellato, non si tratta di un addio, ma piuttosto di un ritorno in un’altra forma.
In effetti, come ha spiegato – in un articolo del Giornale – il responsabile economico del Pd, Antonio Misiani:
“i vantaggi possono superare i 700 euro per alcune fasce di contribuenti del terzo scaglione Irpef, attualmente compreso tra 28 mila e 55 mila euro”.
La cancellazione dell’aliquota al 41%, invece, andrà ad avere un impatto positivo sui redditi medi e medio-alti. Questi redditi, però, saranno penalizzati dall’assegno universale per i figli. Per avere un quadro completo, quindi, occorrerà attendere il via libera definitivo alla Manovra 2022.
Riforma fiscale e busta paga nel 2022: cosa cambia e per chi?
Ma allora come cambia la busta paga dei lavoratori alla luce delle nuove aliquote di detrazione IRPEF? Molti si stanno chiedendo se la busta paga sarà più ricca nel 2022, oppure se ci saranno delle perdite.
Giò il fatto di vedere sfumata la possibilità di ottenere 100 euro in più sulla busta paga grazie al bonus Renzi, fa storcere il naso a molti. Ma non tutto è perduto: le detrazioni rimarranno, ma sotto un’altra forma. Vediamo come cambiano gli importi e le buste paga dei lavoratori in base alla propria aliquota di appartenenza.
Partiamo dai redditi più bassi, ovvero quelli inferiori a 15 mila euro: l’aliquota dovrebbe rimanere invariata e quindi non cambiare proprio nulla sulla busta paga dei lavoratori.
Ma a incidere, in modo positivo, sulla busta paga dei suddetti lavoratori sarà invece l’assegno universale per tutte le famiglie con un reddito inferiore a 15 mila euro. Per questi nuclei familiari con figli fino a 21 anni a carico, infatti, da marzo 2022 sono in arrivo 175 euro per il primo e secondo figlio, con possibili aumenti e maggiorazioni.
Nel caso di contribuenti con reddito pari a 20 mila euro, invece, si iniziano a notare le prime differenze della riforma fiscale in busta paga: l’IRPEF lorda dovrebbe essere ridotta di 100 euro circa, passando da 2.900 a 2.800 euro (+8,33 euro al mese).
Per i redditi pari a 30 mila euro, il guadagno è addirittura maggiore grazie alle aliquote di detrazione: si tratta di 320 euro risparmiati ogni anno (IRPEF lorda passa da 5.840 a 5.520 euro), ovvero 26,6 euro al mese.
Infine, per i redditi più alti, compresi tra 40 e 50 mila euro, ci saranno sorprese ancora più belle e più “corpose”: saranno la fascia di reddito che guadagnerà di più dalla nuova riforma fiscale.
Infatti, una famiglia con 40 mila euro di reddito arriverà a pagare un’IRPEF lorda pari a 9.020 euro (con un risparmio di 620 euro all’anno), mentre una famiglia con reddito pari a 50 mila euro ne pagherà 12.520, ovvero un risparmio di 920 euro all’anno!
Salendo ulteriormente ai redditi pari a 60 mila euro, il beneficio si assottiglierà sempre di più arrivando a 570 euro di risparmio. Infine, per i redditi oltre i 100 mila euro, il risparmio sarà pari a 270 euro.
Busta paga, effetto assegno unico per i figli: cosa cambia da marzo 2022
Non sono riforma fiscale! Anche l’assegno unico e universale porterà dei cambiamenti nelle buste paga dei lavoratori (e non sempre si tratterà di effetti positivi). Da marzo 2022, infatti, viene introdotto il bonus universale per i figli under 21, che riguarderà tutte le famiglie e si baserà sull’ISEE.
Dite addio alle detrazioni per i figli a carico e agli assegni familiari: l’assegno unico cancella tutti i bonus famiglia attualmente attivi e li ingloba in un’unica misura.
Ma a livello di busta paga questa non è una bella notizia: mentre le detrazioni e gli assegni familiari venivano erogati proprio nelle buste paga dei lavoratori, l’assegno unico verrà erogato direttamente dall’INPS. La conseguenza è una busta paga più magra per i lavoratori dipendenti.
Nonostante la perdita dei benefici in busta paga, l’INPS dovrebbe erogare sui conti correnti gli stessi importi o per lo meno qualcosa di simile.
Si stima un assegno pari a 175 euro a figlio per i redditi inferiori a 15 mila euro, con una progressiva riduzione fino a 50 euro al mese per i redditi più alti. Ci saranno bonus e maggiorazioni per le mamme under 21, per le famiglie numerose, in caso di genitori impegnati nel lavoro, e soprattutto per i ragazzi con disabilità.
Per conoscere tutti gli importi dell’assegno universale 2022 puoi leggere il nostro articolo dedicato.
Riforma dell’IRAP: le novità
Abbiamo accennato anche alla parte di risorse riservata alla riforma fiscale dell’IRAP: sono 8 miliardi i fondi a disposizione nella Legge di Bilancio, ma solo poco più di un miliardo riguarderà la tassazione per le imprese.
Le strade percorribili erano tre, ma alla fine pare essere prevalsa la seguente soluzione: tutte le ditte individuali e i lavoratori autonomi non dovranno versare l’imposta regionale sulle attività produttive. Anche le start up dovrebbero rientrare in questa esenzione.
Ma tutte queste novità su IRPEF e IRAP non verranno applicate prima del 2022.
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