Il primo cittadino del comune picentino parla di scelta “assurda” e rivendica il diritto allo studio tanto da decidere di attivarsi autonomamente per concedere ai ragazzi positivi al covid, a Bellizzi, di frequentare la scuola con la modalità della dad.
“Io non so a volte la ragione e l’utilità di alcune imposizioni. Specialmente sui bambini – ha dichiarato il sindaco Volpe – Non capisco dove vengono elaborate alcune idee. A me (a noi) francamente sembra solo una esagerazione senza una buona ragione. Premesso che non sono riuscito a trovare nessuna norma giuridica chiara che vieta la didattica a distanza ad un bambino colpito positivamente dal covid19”.
Nei giorni scorsi il primo cittadino di Bellizzi ha infatti chiesto ufficialmente al Ministero della Pubblica Istruzione, al dipartimento di prevenzione Asl e All’ufficio Scolastico Regionale perché un bambino colpito dal covid19, che resta a casa in quarantena, non può partecipare alle attività didattiche attraverso la dad.
“Potrò anche sbagliare ma credo che qualcuno stia interpretando in modo eccessivamente restrittivo una raccomandazione. Aspetto pazientemente una risposta”, ha aggiunto anticipando che, nel frattempo come Assessorato alla Pubblica Istruzione e Politiche Sociali il Comune di Bellizzi autonomamente un servizio di intrattenimento e di lezioni a distanza con tutti i bambini studenti colpiti da positività da covid19 e costretti a casa in quarantena.
Ad oggi, infatti, agli studenti costretti alla quarantena non è concesso frequentare le lezioni da casa, Bellizzi è il primo comune della provincia di Salerno ad agire autonomamente, rispetto alle direttive imposte dal governo nazionale e dell’assessorato regionale.
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