Il pass è obbligatorio per chi ha più di 12 anni, e nella fascia dei minori molti sono ancora in attesa della prima dose. La novità parte (per fortuna) durante il Ponte del 7 dicembre, oggi le scuole sono chiuse ma il problema si presenterà immediatamente dopo. Le Regioni hanno chiesto un mini rinvio per permettere ai ragazzi di mettersi in regola senza rimanere nel frattempo senza bus per andare a lezione.
Il governo, anche ieri, ha confermato la misura a partire da questa mattina. Anche sulla pagina Facebook dell’assessore alla Sicurezza Marco Granelli qualche genitore ha sollevato il caso e i disagi per le famiglie. «La questione degli studenti minorenni, tra i 12 e 18 anni, è stata posta e approfondita. Da una parte giustamente per andare alla scuola dell’obbligo non è stato posto obbligo di green pass perché crediamo sia prioritario dare accesso alla scuola in presenza. Nello stesso tempo scatta l’obbligo su bus e metro, che molti usano per andare a scuola. Dal Governo si sono impegnati a prevedere una soluzione che aiuti ad andare verso il vaccino, fondamentale anche per giovani e bambini, ma continuare a privilegiare lo studio. Per ora cerchiamo di usare intelligenza nei controlli».
Scatta invece l’obbligo di «super green pass» (in mano solo a vaccinati e guariti dal Covid) per ristoranti al chiuso, cinema, teatri, discoteche, eventi e competizioni sportive (comprese quindi le partite allo stadio) e cerimonie pubbliche. Saranno rafforzati i controlli nelle zone della movida. C’è però un rovescio della medaglia. Se sui controlli Afredo Zini, coordinatore del Club Imprese Storiche di Confcommercio e titolare di un ristorante all’Isola, per i controlli «cambia poco, abbiamo aggiornato la app e semmai chiediamo comprensione ai clienti se dovessero allungarsi le attese in pausa pranzo, il primo giorno c’è sempre il rischio di qualche intoppo tecnico», come effetto del pass rafforzato i ristoratori stanno ricevendo «parecchie disdette per cene e pranzi natalizi aziendali o di famiglia». Zini riferisce anche a nome di diversi colleghi che «siamo un po’ bloccati sulle prenotazioni dal 19 al 25 dicembre. Un po’ è effetto dell’allarmismo sul possibile aumento dei contagi, ma aziende ci chiamano per annullare prenotazioni perchè qualche collega è solo tamponato e non vogliono escluderlo dai festeggiamenti al ristorante».
Anche per Fabio Acampora, vicepresidente di Epam e titolare di locali, «sarà ancora un Natale incerto per noi, abbiamo avuto qualche disdetta, è ancora presto per capire come andrà da qui al 25». Intanto bar e ristoranti attendono, forse già per oggi, l’approvazione della delibera comunale sui dehors concessi gratuitamente un anno fa per allargarsi all’esterno e compensare il taglio dei coperti imposto dalle norme anti Covid. Il Comune, anticipa Acampora, «vuole recuperare una parte degli stalli auto occupati dai tavolini». L’altro nodo è la Cosap. «Vorremmo una proroga della gratuità almeno per i primi 6 mesi – dice -, quando gli spazi all’aperto sono sottoutilizzati».
Fonte Il Giornale
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