Caso Salernitana: Federsupporter propone la soluzione Bundesliga

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L’odierno comunicato del Trust Salernitana 2021 sembra non aver provocato altra reazione che prendere atto della situazione, tra una generalizzata indifferenza o, quantomeno, una pericolosa superficialità.

Infatti, alla data del 16 dicembre, il Trust informa di non aver ricevuto alcuna offerta per rilevare il pacchetto della US Salernitana 1919 srl, in quanto nessuna delle offerte pervenute rispondeva ai requisiti posti dal Trust come precondizioni per la cessione.

Tre sono i requisiti richiesti che devono garantire l’acquisto:

  1. La congruità del prezzo, rispetto alla valutazione del Trust;
  2. L’assoluta indipendenza (diretta o indiretta) dell’offerente dagli attuali azionisti;
  3. Le garanzie patrimoniali, economiche e finanziarie fornite dall’offerente.

In carenza di questi presupposti il Trust ha dichiarato di non essere in grado di portare a termine entro il 31.12.2021, la cessione del pacchetto azionario.

Poiché il Trust intrattiene costanti rapporti con la FIGC (peraltro, unica responsabile, come vedremo dell’attuale assurda situazione), “scarica” su quest’ultima il problema chiedendo “un differimento del termine delle operazioni di vendita” così da permettere “la conclusione del campionato”.

Il prolungamento del mandato a vendere ricevuto dal Trust dipenderà, pertanto, da apprezzamenti non solo e non tanto di natura giuridica, quanto di opportunità, da manifestarsi a brevissimo tempo, a seguito di un accordo triangolare tra Mandanti (gli attuali proprietari), Trust e FIGC.

Tale situazione, forse, non troppo compresa da chi segue il calcio, per i suoi potenziali effetti tsunami, prende avvio dalla Delibera della FIGC che, nel settembre scorso, ha posto uno STOP alle multiproprietà nel mondo del calcio facendo un “mea culpa”, forse perché sono cambianti gli interpreti istituzionali, che ha provocato non pochi problemi, non solo gestionali, ma, soprattutto, sociali come nel caso Salernitana.

Mentre per l’identificazione dei colpevoli di questa situazione si rinvia a quanto esposto in chiusura, mi permetto di richiamare l’attenzione su una possibile soluzione non solo calcistica, della cessione del pacchetto Salernitana.

Quale soggetto più indipendente dagli attuali proprietari si presenta migliore dei tifosi?

Ed allora perché non utilizzare il format che nella BundesLiga, dal 1999, ha risollevato la situazione del calcio in Germania fino a farlo diventare l’unico reale concorrente della Premier League?

Cioè la partecipazione di tifosi, delle imprenditorie, delle Istituzioni territoriali e statali, al capitale di una costituenda società che si ponga quale offerente per l’acquisto del Club?

Solo a queste condizioni chi vuole il bene di una realtà che non è solo calcistica, quale la Salernitana 1919, potrebbe ottenere dalla FIGC (perché è bene ribadirlo solo la FIGC ne ha il potere), il differimento del termine perentorio del 31.12.2021 e salvare il Campionato di calcio Serie A.

Una soluzione che rappresenterebbe la prima pietra per un vero rinnovamento del calcio in Italia, permettendogli di affrancarsi da padroncini che, con i loro interessi personali, lo stanno travolgendo anche a livello etico sociale.

Alfredo Parisi

Presidente Federsupporter

  1. Non può non essere ricordato come nelgiugno 2012il Consiglio Federale deliberava la deroga dell’art. 16 bis delle NOIF per “consentire al alcuni furbetti del palloncino” di controllare più società appartenenti alla sfera professionistica. La norma derogata, è bene ricordare, andava a modificare una delibera FIGC (15 luglio 2005) diretta proprio ad evitare ciò che, dopo circa 9 anni, si sta facendo, cioè la concentrazione nel medesimo soggetto (o di soggetti comunque ad esso collegati) di più società di calcio, anche se partecipanti a campionati professionistici diversi. Una situazione che come sottolineato a suo tempo da Federsupporter “rappresenta una grave sconfitta della credibilità delle Istituzioni e dell’ordinamento del calcio” (cfr- si rinvia alla Nota  di commento dell’Avv. Massimo Rossetti in www.federsupporter.it del 25 giugno 2012).

 FEDERSUPPORTER – Associazione di tutela dei diritti dei tifosi

3 Commenti

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  • Eh si perchè poi italiani e tedeschi hanno lo stesso Pil pro capite, abbiamo le stesse aziende l’Audi, Mercedes, la Bayer, si si, cambiate mestiere e non fate paragoni assurdi!! intanto campionato competitor un corno, in 21 anni vince quasi sempre il Bayern e in Europa solo il Bayern, sembra più l’Italia vergognosa degli ultimi anni con i vergognosi 9 scudetti di fila della Juve e 5 dell’Inter, questa è la vergogna!! negli anni 90 e fine 90 abbiamo visto pure squadre come Sampdoria,Parma vincere in Europa e scudetti alternati con Milan,Juve,Lazio,Roma

  • x bello di papà

    concordo pienamente… poi hanno deciso che il miglior calcio italiano degli anni 90 inizi 2000 non andava bene, dava troppo fastidio agli inglesi e agli spagnoli e qualche padrone del calcio di lega, figc e coni ha deciso di prendersi tanti soldini per farsi comprare e demolire il calcio italiano facendolo affossare a vantaggio dei campionati stranieri. e con l’arrivo della pay tv e dei canali tematici del calcio il delitto perfetto è stato compiuto… ma purtroppo come in matrix c’è sempre lo storzillo non previsto ed è spuntato Castori un uomo vero, semplice, con le sue idee che ha preso dei giocatori MEDIOCRI e ne ha fatto un GRUPPO che ha vinto… arrivati in A il grande PORCO ha fatto prima sì che il gruppo si sfasciasse, poi ha fatto finta di costruire una squadra senza un’identità calcistica per gioco e valori, poi ha è iniziata la telenovela deli trust ed ora dice che LUI, IL GRANDE PORCO, non c’entra! lui non ha poteri… IL MUSSO DI PORCO DEVONO FARE CON IL SUO FACCINO ED UNA BELLA MELA ROSSA IN BOCCA!

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