L’immagine mostra l’andamento della concentrazione media oraria del PM10 (verde scuro) e del PM2.5 (verde chiaro) registrato nelle ore a cavallo tra il 2020 e il 2021 nella stazione di monitoraggio della qualità dell’aria installata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli. Per via di questo picco, che si verifica chiaramente a partire dalla mezzanotte tra il 31 e il 1, in questa stazione la media giornaliera del PM10 ha raggiunto il 1 gennaio il valore di 126 μg/m3 (microgrammi per metro cubo), superando così il limite massimo di 50 μg/m3 che la normativa vigente prescrive di non oltrepassare più di 35 volte in un anno civile, mentre la media oraria arriva addirittura a superare i 1.000 μg/m3. Analoghe situazioni si sono verificate nel resto della nostra regione in occasione dell’ultimo Capodanno, non diversamente da quanto avvenuto frequentemente negli anni precedenti. In particolare, nell’agglomerato Napoli – Caserta, sulle 20 stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria che il 1 gennaio 2021 hanno registrato dati validi, ben 17 hanno superato il limite giornaliero.
«Evitare l’utilizzo di articoli pirotecnici di ogni tipo, a partire ovviamente da quelli illegali», sottolinea il direttore generale dell’Arpac Stefano Sorvino, «non soltanto rende le festività natalizie e il Capodanno più sicuri, ma contribuisce anche a evitare un fenomeno di inquinamento atmosferico che può protrarsi per diversi giorni se le condizioni meteorologiche risultano sfavorevoli al ricambio e al rimescolamento dell’aria».
«Nel rivolgere ai cittadini campani gli auguri di trascorrere un sereno periodo natalizio», prosegue l’avv. Sorvino, «l’Agenzia ambientale, nell’ambito delle funzioni di educazione ambientale attribuitele dalla legge, invita a non trascurare un più sensibile impegno per l’ambiente e la sostenibilità. Si possono trascorrere festività piacevoli anche limitando, quando possibile, l’utilizzo degli automezzi privati e razionalizzando l’uso dei riscaldamenti domestici, pur necessari nella stagione fredda. E decisamente, si può fare a meno di botti e fuochi d’artificio, fortemente inquinanti oltre che pericolosi».
«Colgo infine l’occasione», conclude il direttore generale Arpac, «per indirizzare a tutti i dipendenti dell’Agenzia, oltre ai sentiti auguri per le festività e per l’Anno nuovo, anche ringraziamenti sentiti e non formali, ma ispirati dalle esperienze vissute quest’anno, per l’intenso e delicato lavoro svolto a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini campani. Abbiamo trascorso un anno oltremodo impegnativo, caratterizzato anche da criticità ed eventi emergenziali, soprattutto per i molteplici incendi che hanno colpito le province della Campania, chiamando i tecnici e il personale tutto di Arpa Campania ad un continuo e cospicuo impegno nelle attività di controllo, monitoraggio e prevenzione ambientale».
Il direttore tecnico Arpac Claudio Marro, nell’associarsi agli auguri espressi dal direttore generale, evidenzia che «Arpac è impegnata in un’operazione complessiva di aggiornamento della rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, pur già attualmente adeguata alle prescrizioni normative vigenti. In particolare, a inizio 2022, quando si prevede la conclusione di questo intervento, ulteriori venti stazioni di monitoraggio saranno in grado di misurare le concentrazioni medie orarie di PM10 e PM2.5, oltre a misurare le medie giornaliere già disponibili, portando a più del 75% dell’intera rete il complesso dei punti di monitoraggio con misurazioni orarie di polveri sottili».
Mi raccomando non inquinate l’arpac a queste cose ci tiene…l’importante è che non si parli di fonderie per il resto sono persone per bene