In definitiva, l’Azienda – si legge in una nota – ha inteso perseguire un ulteriore sforzo che consentisse di non disperdere il lavoro assicurato fino ad oggi da tutti gli operatori, e al tempo stesso di superare nel migliore dei modi il picco dell’ attuale ondata di contagi che è previsto per la seconda metà del corrente mese. Per garantire quanto sopra, tutte le Unità Operative Aziendali, direttamente o indirettamente, sono state coinvolte nel contrasto della pandemia, in relazione alle risorse di ciascuna.
Si rappresenta che presso il Presidio Ospedaliero di Cava, continueranno ad essere assicurate le attività di pronto soccorso, ivi incluse le urgenze chirurgiche, essendo attiva la guardia anestesiologica h24, nonché le attività di area medica(cardiologiche, dermatologiche, pediatriche, di terapia Intensiva coronarica e di medicina interna).
Continuerà inoltre, ad essere attiva, la Chirurgia Ortopedica, con funzionalità della sala operatoria per almeno due giorni a settimana (in precedenza venivano effettuate massimo tre sedute settimanali). In altri termini, saranno tutelate tutte le attività qualificanti del nosocomio, così come valorizzate anche dalla lettura dei dati riportati nel Piano Nazionale Esiti, relativo all’anno 2020 e di recente presentato dall’Agenas.
Resta inoltre invariata la programmazione di adeguamento strutturale e tecnologico dell’intero Presidio di Cava De’Tirreni, che prevede con il supporto della Regione Campania, un finanziamento complessivo di euro 5947423,00, da impegnare per gli interventi di manutenzione straordinaria del Pronto Soccorso, con inizio di lavori entro la fine del corrente mese, dell’UTIC, e della Rianimazione.
Inoltre, entro il prossimo 15 febbraio, sarà sostituita l’attuale tac, con un’apparecchiatura di nuova tecnologia, del costo di euro 300000,00. Le scelte adottate dall’Azienda, mirano pertanto a perseguire la riqualificazione dell’intero nosocomio e a tutelare la salute della popolazione grazie ai servizi specialistici ed ultraspecialistici nei plessi dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona.
Pagliacci avete distrutto un ospedale