“Stasera sotto casa sono stata aggredita, picchiata, presa a pugni, ho subito un’aggressione praticamente con le chiavi di casa in mano. Ho reagito con calci e pugni. Ho subito un’aggressione totalmente immotivata, mi hanno rubato il cellulare vecchio e mal funzionante, ma la cosa più agghiacciante è stata l’aggressione subita”.
“I pugni che mi sono stati dati. La cattiveria con cui sono stata buttata a terra, presa a calci e strattonata. Sono poi sopraggiunti i militari che stazionano nei pressi di casa mia che erano totalmente sconvolti per l’accaduto. Mi hanno aiutata e hanno chiamato la polizia che è arrivata dopo un po’ (totalmente impegnata per le continue aggressioni che stanno avvenendo a Napoli) ed io me la sono cavata con lacrime di rabbia, sgomento, paura, tanta paura e lividi sparsi per il corpo”.
“Ho combattuto con calci e pugni in difesa per ciò che accadeva. Sto bene, ma sono scossa e arrabbiata. Ma sto bene. Lo dico per non farvi preoccupare…i lividi passano…Ho voluto scrivere questo post per condividere la mia esperienza. Premettendo che vivo a Napoli da 5 anni e mezzo e nel giro di 5 giorni mi è accaduto l’impossibile, il mio appello si rivolge a chi ai piani alti controlla questa città”.
“Ecco, questa città che io ho sempre amato, è diventata totalmente invivibile. Io lavoro dalla mattina alla sera e alla notte e alla mattina successiva, e non mi fermo MAI. Mi lascio libera una sera a settimana, per svagarmi, perché sono giovane e perché voglio almeno godermi qualche ora di giovialità, perché il lavoro è importante, ma sono convinta che almeno una sera a settimana bisogna distrarsi. Ma, mi viene spontaneo da chiedere…perché investire in questa città e buttare sangue se mi risponde trattandomi male, aggredendomi, derubandomi e picchiandomi?! “
- Questo il post della dott.ssa Chiara Lanza Volpe vittima come ormai quasi tutti i napoletani perbene di violenze e aggressioni.
“Da tempo sosteniamo che la situazione a Napoli e provincia sia da tempo fuori controllo. Da una parte leggi troppo permissive consentono a criminali, delinquenti, camorristi e vandali di fare quello che vogliono. Di manifestare addirittura pubblicamente e orgogliosamente l’essere criminali. Dall’altra il consenso sociale di cui gode la delinquenza”.
“Se sei un farabutto, un ladro, uno spacciatore o anche un camorrista ti vengono dedicati altarini e murales se sei una persona perbene casomai vittima di una rapina o di una aggressione vieni abbandonato. La deriva che stiamo vivendo è drammatica. Finchè non ci sarà la tolleranza zero e la certezza della pena le cose peggioreranno ulteriormente” dichiara il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.
Commenta