Cig Covid, nel Milleproroghe emendamenti bipartisan per proroga fino al 31 marzo

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La cassa integrazione Covid, scaduta a fine dicembre, potrebbe essere prorogata almeno per altre 13 settimane, fino al 31 marzo 2022, quindi fino alla fine dello stato di emergenza. Il finanziamento per la misura sarebbe di 150 milioni di euro

A chiedere il prolungamento degli ammortizzatori sociali legati all’emergenza sanitaria sono numerosi emendamenti al Milleproroghe, presentati dalle forze politiche di maggioranza e opposizione: portano la firma di deputati di Lega, M5s, Pd, Leu, gruppo Misto e Fratelli d’Italia

Alcune proposte di Forza Italia guardano in particolare al comparto turistico-ricettivo e al settore dello spettacolo dal vivo. Un emendamento di Italia viva invece chiede la proroga della Cig Covid per 26 settimane fino al 15 luglio 2022

Fino a fine marzo invece il ricorso alla cassa integrazione sarà scontato per i settori del turismo e dello spettacolo, per i quali ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto decreto “Sostegni ter”

Nello specifico, le attività interessate sono hotel e agenzie di viaggio, ristorantibar, mense e catering, parchi divertimento, stabilimenti termali, discoteche, sale da ballo e sale giochi, ma anche per musei e radio taxi

In questi casi i datori di lavoro di questi settori sono esonerati dal pagamento della contribuzione addizionale dovuta per gli ammortizzatori sociali

Con il precedente decreto fiscale erano state riconosciute ulteriori settimane di integrazione salariale con causale Covid fino al 31 dicembre 2021 per i settori dei servizi, del terziario e dell’artigianato e per le industrie del tessile-moda

Una questione su cui da giorni è forte il pressing dei sindacati, ma anche delle Pmi. “Avremo modo nei prossimi giorni di leggere e valutare con attenzione il decreto Sostegni ter varato, ma da quanto già emerso rileviamo elementi preoccupanti in merito alla salvaguardia del lavoro”, afferma la segretaria della CgilTania Scacchetti

“Ciò rischia di non essere affatto il sostegno necessario per settori come turismo, ristorazione, spettacolo, terziario, sistema moda, che hanno subito nuovamente, in questa quarta ondata, chiusure e forte riduzione della attività. Occorre proteggere il lavoro“, insiste la segretaria confederale della Cgil

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