A 18 anni dalla scomparsa di Daria D’Aragona la famiglia non dimentica e sul manifesto funebre puntano il dito contro gli operatori sanitari. La giovane salernitana – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – aveva 20 anni, studiava architettura a Napoli quando morì per un’influenza l’11 Febbraio del 2004. La ragazza aveva la febbre e le fu prescritto solo un antinfiammatorio. La situazione non migliorò e nonostante le diverse richieste di intervento al 118 da parte delle sue compagne di appartamento, Daria non ebbe alcun soccorso. La 20enne venne così portata in ospedale proprio dalle amiche, ma era ormai già troppo tardi. Partì l’inchiesta con avvisi di garanzia e 18 anni dopo la famiglia ancora chiede giustizia. “La sua prematura scomparsa avvenuta a Napoli 18 anni orsono priva dell’assistenza delle autorità medico sanitarie e del soccorso del 118”, si legge sul manifesto funebre che annuncia, per venerdì 11 febbraio alle 18, la santa messa che sarà celebrata presso la chiesa del Sacro Cuore, in piazza Ferrovia.
Salerno, la tragica morte di Daria: i familiari dopo 18 anni accusano ancora i medici
10 Febbraio 2022
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