Cosa sta succedendo
Chi ha scelto di non vaccinarsi lo ha fatto per la paura di un vaccino «non adeguatamente testato e con effetti a lungo termine sconosciuti». Queste le maggiori preoccupazioni, veicolate in parte dalle teorie dei No Green pass secondo cui l’approvazione dei vaccini sarebbe stata troppo veloce. Falso: la verità è che le case farmaceutiche hanno sempre rispettato tutte le fasi, altrimenti i loro vaccini non sarebbero stati di certo messi in commercio. La maggior parte dei ragazzi – si tratta di 500 studenti tra i 13 e i 19 anni, soprattutto ragazze di licei nelle scuole del Piemonte – sostiene che nel breve periodo il Covid resterà pericoloso e la causa principale viene individuata nelle varianti del virus.
Nel frattempo – ed è questo il dato positivo – 2 giovani su 3 (in questo caso la ricerca è stata condotta su 1.700 studenti tra i 13 e i 19 anni di licei e istituti tecnici) si dicono abbastanza informati. Solo 1 su 5 non si informa sulla pandemia. L’emergenza sanitaria, infatti, ha aumentato l’abitudine a cercare informazioni e notizie. Il 74 per cento degli intervistati cerca news di attualità in misura pari o superiore rispetto a prima. Anche nel corso della pandemia, tra l’altro, i ragazzi hanno continuato a uscire, seppur meno, ma quello che più colpisce è la paura per i luoghi chiusi. Se alla domanda viene associata la foto di un contesto molto affollato, allora le persone si sentono ancora di più a rischio. Infine si dicono insoddisfatti per la gestione comunicativa dell’emergenza sanitaria, percepita come «confusionaria».
Fonte Open
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