Venerdì 6 giugno alle ore 20, presso il Teatro comunale di Mercato San Severino, gli studenti dell’Istituto Virgilio metteranno in scena l’Alcesti, un’opera anticonformista e irriverente, dalla discussa fisionomia drammatica (dal momento che occupava il quarto posto nella tetralogia, posizione normalmente riservata al dramma satiresco), che nel tempo è stata ascritta al genere della commedia borghese, dell’ilarotragedia, della tragicommedia, della tragedia prosatirica.
Si rinnova così una tradizione che da tempo vede gli alunni dell’Istituto, affiancati anche da piccoli personaggi, concludere il percorso di studi mettendo in scena un dramma dell’età classica. Quest’anno la scelta è ricaduta su un’opera particolare, che esalta la grande dignità umana dei personaggi in una situazione difficile, ma soprattutto esalta l’eros come philìa coniugale, perché se da un lato Admeto sa che la vita è un dono degli dei e deve accettare di salvare la propria, dall’altro Alcesti sceglie coraggiosamente di morire al posto del marito non per desiderio di gloria o per dovere, ma per amore.
“Anche quest’anno la tradizione si rinnova, grazie all’impegno del Dirigente scolastico, prof.ssa Luigia Trivisone, dei docenti, degli studenti e delle famiglie, ma soprattutto grazie al contributo del Fondo Sociale Europeo: a rendere possibile la prosecuzione di questa attività”, ricorda la prof.ssa Rachele Noia, tutor del Laboratorio di teatro greco, “hanno contribuito, infatti, i finanziamenti europei, che stanno assumendo un ruolo sempre più importante nella programmazione della nostra offerta formativa. Da anni con la prof.ssa Lucia Polichetti, ex docente di latino e greco dell’Istituto Virgilio che tuttora segue con la sua attività di regia i nostri alunni per diffondere l’amore verso la cultura classica, proseguiamo con passione questo progetto, dedichiamo impegno ed energie perché gli studenti possano aver modo di sviluppare la propria creatività, ma soprattutto perché possano acquisire competenze trasversali, utilizzando nuove tecnologie e nuovi linguaggi, e accrescere la propria consapevolezza culturale”.
Commenta