Non bastava il Covid, ora anche la guerra che economicamente può dare il colpo d igrazia ad aziende,imprese, attività italiane. L’aumento del prezzo del carburante o del gas, non saranno gli unici effetti tangibili della guerra in Ucraina sull’Italia. Presto il conflitto si ripercuoterà anche sui generi alimentari. A subire gli effetti dell’inflazione saranno soprattutto i derivati del grano, come il pane e la pasta. L’Ucraina esporta tonnellate di grano in tutto il mondo ogni anno. È stimato che nel 2021 l’Italia abbia ricevuto da Kiev più di un milione di tonnellate, ossia circa il 20% delle importazione. Venendo meno le forniture, aumenterà dunque il prezzo dei derivati, che in qualche caso potrebbero essere anche difficili da reperire. Saliranno costi di farine, dei biscotti, il prezzo del pane potrebbe raddoppiare e anche la pasta
sarebbe un bene non più a buon mercato. Il grano non è l’unico bene importato dall’Ucraina. A subire gli eventi della guerra sarà anche il mais,
che già prima del conflitto era aumentato nel prezzo del 50%. Il mais ucraino rifornisce gli allevamentiitaliani. Aumentando il costo della materia, aumenterà di conseguenza anche il costo di carne e latte. Ibombardamenti hanno fatto registrare già i primi rincari. «Per fortuna i mesi più freddi sono alle spalle e il clima mite ci fa guardare al futuro con più serenità», ha detto oggi Draghi. Il riscaldamento, almeno quello, non sarà un problema almeno fino al prossimo novembre.
L’Italia è una cosa, l’Ucraina è un’altra. Inutile che vi inventate scuse,ieri il covid, oggi la guerra. Se non volete assumere o sottopagare i vostri dipendenti fatelo, ma senza inventarvi scuse.
Volete fare impresa senza investire capitale, specialmente a Salerno.
“DOPO IL COVID…?”
NON DOPO….IL COVID NON E’ PASSATO E’ ATTUALISSIMO,MEGLIO,(NON BASTAVA IL COVID,PURE LA GUERRA)…..NON ABBASSATE LA GUARDIA DAL COVID,NON PENSATE CHE SIA FINITA,NON ARRIVEREMO ALL’ESTATE PER VEDERE IL NUOVO AUMENTO DEI CASI.