Sul nostro delirio suicida (di Giuseppe Fauceglia)

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Si deve, con dolore, denunciare la crassa ignoranza della storia, che ormai pervade la nostra società. Un fenomeno che si è sviluppato a cominciare dalla fine degli anni sessanta del secolo scorso, allorquando nella formazione scolastica e finanche in quella universitaria, il vecchio impianto storico-umanistico è stato progressivamente sostituito dalla esclusiva prevalenza di quello tecnologico ed economico.

Tutto ciò ha comportato la progressiva perdita di percezione del passato, dimenticando l’universo dei valori, che resta, pur sempre, un “universo storico”.

Questa mancanza di conoscenza dell’insegnamento della “storia”, da una parte ha finito per appiattire ogni analisi sull’attualità del momento, ed ha portato all’insorgere e alla legittimazione del “politicamente corretto”.

Ciò si è concretizzato nella crescente ideologia della “giuridicizzazione” che, con forza crescente anche nel nostro vivere quotidiano, ha consentito il  proliferare di sempre nuove (ed a volte, inutili) norme, che hanno ridotto lo spazio della tradizione, privando di qualsiasi significato e valore il peso del “prima”.

Il risultato evidente è che qualsiasi comportamento o desiderio o modo di vita di ogni individuo ha finito per essere considerato come “un diritto” e ad essere tutelato come tale, omettendo del tutto di considerare “i doveri”, che sono quelli che ognuno deve assumere in qualsiasi contesto sociale.

Si è persa, in sostanza, la memoria storica dell’origine della collettività statuale e delle regole che questa richiede (un’interessante riflessione in tal senso si legge nel bel libro di Natalino Irti,  “Viaggio tra gli obbedienti”, edito da “La nave di Teseo”).

Venendo all’attualità, è davvero ridicolo che la pubblica opinione occidentale e i suoi governanti possano credere che le sanzioni adottate contro la Russia di Putin siano davvero  un deterrente alle mire di ricostruire il perimetro del vecchio blocco sovietico.

Pensare che il divieto per gli oligarchi russi e per le loro famiglie di fare lo shopping a Londra e a Roma oppure di prendere il sole a Saint-Tropez e in Sardegna, possa restare un deterrente, mostra il dramma dell’impreparazione e dell’improvvisazione, a fronte di un evento che già dal 2014, con l’invasione e l’annessione della Crimea, poteva ritenersi  certo, se non altamente probabile. Con tutta evidenza, anche le altre sanzioni disposte o minacciate dai governi occidentali saranno destinate all’insuccesso.

Lasciare che il Padre di tutte le Russie, con argomenti storici privi di ogni fondamento (basti pensare ai milioni di morti provocati da Stalin proprio in Ucraina negli anni 30 e 40 dello scorso secolo), annetta di fatto l’Ucraina, anche con l’insediamento di un governo fantoccio, non eletto dal popolo, sul modello di Lukashenko in Biellorussia, e non reagire prontamente, significa ammettere la palese sconfitta delle liberaldemocrazie.

Quanto sta avvenendo in queste drammatiche giornate, in cui qualcuno ripete, come un mantra, che “non si può morire per l’Ucraina”, ricorda ciò che avvenne nel 1940 con l’invasione della Polonia da parte di Adolf Hitter, che pose a fondamento della sua azione (in uno con i generali di Stalin) il medesimo argomento oggi utilizzato da Putin, ovvero che la Polonia apparteneva storicamente alla Germania.

Quell’invasione diede poi origine allo scoppio della seconda guerra mondiale. L’atteggiamento omissivo dell’Occidente, e degli Stati Uniti ormai indeboliti dalla presenza di un Presidente vecchio e poco reattivo, apre lo spazio per invasioni future delle Repubbliche baltiche (Lettonia ed Estonia), nonché autorizza il cinese Xi-Jinping a trovare un pretesto per invadere Taiwan (completando un disegno di indebolimento dell’occidente già messo in atto con la colpevole diffusione della pandemia da Covid-19).

Pensare che Kiev diventi, con la resistenza dei suoi abitanti, una nuova Stalingrado, mostra il segno evidente del decadimento morale e militare dell’Occidente.

Da decenni, ormai, le democrazie occidentali hanno abbandonato il terreno della difesa dei propri principi inderogabili (tra cui la sovranità di ogni Stato), completando quella decadenza della morale e dei costumi che da Putin viene ritenuta la fonte della giustificazione di crescenti interventi militari.

E’ il momento di un vero e proprio esame di coscienza, ma ciò deve comportare necessariamente l’adozione  di misure davvero “dure”, che diano il senso della risposta alla minaccia crescente di Vald il Pazzo, il quale ha definitivamente gettato la maschera in violazione dei più elementari principi del diritto internazionale.

Giuseppe Fauceglia  

10 Commenti

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  • sono daccordo professore sulla prima parte del suo articolo.
    Sul resto è sulle conclusioni no.
    Non ci troviamo di fronte ad un pazzo ma ad uno statista che ha pazientemente, per anni segnalato all ONU in primis il tradimento degli accordi iniziati con la riunificazione della Germania, che la NATO non si sarebbe avvicinata alla Russia. É storia recente il passaggio da 16 a 30 delle nazioni europee che vi hanno aderito. Ebbene non è una battuta ma proprio ieri il segretario Dell Onu ha ritenuto di “proclamare” la chiusura Dell “anno della frutta e verdura”.
    Impegno inderogabile.
    Perciò, non eleggiamoci a giustiziere perché in tutto questo marcio, noi continueremo a leggere la Storia e chi decide, l’estratto conto.

  • Caro Prof. Fauceglia e che dovremmo fare scendere in armi per difendere l’ucraina, e scatenare la terza guerra mondiale? Non mi sembra un idea sensata. Oltretutto le sanzioni pesano soprattutto, quando blocchi tutti i beni posseduti all’occidente, quando non puoi più vendere nulla sui mercati occidentali. lo switch che ti blocca transazioni finanziarie hai voglia. Inoltre l’Europa sta fornendo armi, sistemi logistici all’Ucraina, facilitando l’esodo di molti ucraini verso l’Italia, dove hanno trovato lavoro molti connazionali. Per radical chic l’adesione alla nato è libera , non può uno Stato impedire ad un altro stato, nella sua sovranità, di aderire ad un patto non solo militare ma di difesa. Certo il tutto doveva essere oggetto di mediazioni, ed è qui il problema, perchè l’Ucraina, è un paese ricco di gas non lo dimentichiamo

  • NON è proprio così, nel senso che quello di cui si parla non è SCRITTO in NESSUN trattato: la Storia non la puoi fare coi sentito dire. Già gli accordi di Minsk (quelli scritti) sono diventati carta straccia, figuriamoci cose dette a voce a Gorbaciov. Detto questo, la Russia è -dopo la caduta dell’URSS- un paese QUALUNQUE, non può pretendere che la NATO non si allarghi perché di fatto NON è una superpotenza: ha un PIL inferiore dell’ITALIA, il che è tutto dire, un territorio vastissimo in cui non produce praticamente una mazza, comandato da oligarchi, gente che s’è arricchita acquisendo (in molti casi rubando) ciò che rimaneva delle ricchezze dell’URSS. Unica cosa che ha è il gas: se smettiamo di comprarlo da loro, sprofonderanno. A questo si aggiunga il FATTO che una popolazione abituata a 200 anni di tirannie varie, non sa cosa sia la democrazia: anche i più fieri oppositori sono di fatto nazionalisti dai tratti nazistoidi. Insomma, come paese devono crescere ancora tantissimo, non li avrei fatti entrare nemmeno nel G7, siamo stati noi occidentali ad accoglierli come fossero l’URSS: non lo sono!

  • Da ignorante dico e possibile che oin questo pianeta oramai malato per vicende sempre legate all’uomo al profitto di pochi, possa un uomo solo con la sua banda scatenare una guerra globale, possibile non avere la possibilità di annullare questa specie di umano in preda alla follia assurda….. I nostri analisti e studiosi di storia di politica non dicano veramente come stanne le questioni di questa parte del mondo a noi non troppo lontano!!!!!!!!!!!!! dico cmq grazie al professore Fauceglia che con la sua analisi apre un dibattito serio, e che a me pare non ci sono personaggi politici, giornalisti storici che possano contribuire a far capire a noi popolo come stanno esattamente le questioni appena iniziate……..

    .

  • 1)la nato era stata formata in funzione anti-sovietica, e l’unione sovietica non esiste più.
    2) il sentito dire si basa su affermazioni fatte da statisti che hanno impegnato il loro onore e quello dei propri concittadini.
    3)a parte l’Afghanistan dove avevano portato una ventata di progresso civile, scuole ed infrastrutture e sono stati cacciati da bande di spacciatori e essassini finanziati dagli USA, i russi non hanno mai dato fastidio a nessuno anzi va ricordato il loro ruolo e il loro sacrificio nella II G. M.
    4)Se mi metto a raccontare quello che hanno fatto gli USA nel loro “giardino di casa” ed anche fuori, non la finiamo più e faccio presente che nessuno ha mai trovato mai niente da obiettare e nessuno ha mai impedito a loro di partecipare a competizioni sportive, eventi artistici e culturali o altro.

  • 1. la NATO è cambiata nel tempo: il fatto che non esista più l’URSS non implica che la NATO non debba più esistere (e non sono un fan della NATO). A maggior ragione, se l’URSS non esiste più, non si capisce per quale ragione Putin dovrebbe essere preoccupato dall’allargamento ad est della NATO, che comunque avviene inesorabilmente da decenni. Ti faccio presente che addirittura Putin nel 2000 intendeva entrare nella NATO: quando gli dissero non era possibile “essere invitati” ma si sarebbe dovuto mettere in fila come tutti gli altri paesi, non la prese bene;

    2. ci siamo sul fatto che i Trattati sono maggiormente vincolanti rispetto alle chiacchiere e alle strette di mano?

    3. i russi hanno dato fastidio eccome: ad esempio, diverse delle repubblica ex-sovietiche, pur non avendo avuto problemi in uscita (1991), li hanno avuti in entrata nell’URSS: Ucraina, Armenia, Georgia, ecc., furono costrette con la forza ed al prezzo di parecchie vite umane ad entrare nell’URSS. Ma è Storia, eh, basta andarsela a cercare;

    4. non si sta discutendo degli USA, che hanno le loro colpe e, anzi, furono tra i primi paesi ad essere accusati di terrorismo internazionale ai tempi dei fatti del Nicaragua. Si sta discutendo del fatto che “i russi” non sono “i buoni” che vogliono rappresentare frange di sinistra e destra sparse per il mondo. La Russia è un paese che non cresce, economicamente debole, demograficamente finito che sta cercando di andarsi a riprendere con la forza ciò che era dell’URSS con la scusa puerile che si sente attaccato;

  • La NATO non ha mai inteso attaccare la Russia. La Russia e la sua sicurezza non sono mai state in pericolo. La sicurezza dell’Ucraina è in pericolo effettivamente. Lo zar ha fatto carta straccia del memorandum di Budapest del 1994 perché gli ucraini hanno abbattuto nel 2014 uno dei suoi pupazzi, messi al potere come si faceva una volta coi dittatori sudamericani per comandare su più stati. Ha proprio appreso bene la lezione occidentale, con buona pace di certa sinistra che lo appoggia in funzione anti imperialista

  • Io vorrei vedere solo per un attimo dei missili russi installati in Canada, per esempio o nello Yucatan , tanto per gradire ed ascoltare le espressioni “democratiche” di chi oggi assolve gli Stati Uniti e condanna i Russi.
    Ma purtroppo la Storia per chi nel 62 non era nato ancora è completamente sconosciuta.
    Io ricordo perfettamente l’odio che tutti provavamo per Kruscev e la simpatia per Kennedy.
    Certo , questi sentimenti erano anche basati sul fatto che Kruscev era una faccia di cazzo e Kennedy simpatico , ma erano facilitati dal fatto che i russi avevano sicuramente torto e gli americani ragione, era chiaro anche a chi come me era un adolescente.
    ma evidentemente lo spirito critico “evapora” in presenza di fattori culturali e l’influenza che hanno i media mainstream , al punto che oggi , per esempio tutti siamo consapevoli della inutilità della mascherina all’aperto ma continuiamo come rimbambiti a portarla per una forma di soggezione psicologica ormai radicata per il bombardamento mediatico a cui ci hanno sottoposto.
    buona notte
    ps : e come mai i russi non sono stati accettati nella nato ? mi pare strano…

  • Non è che non sono stati accettati: siccome sono ed erano enormemente pieni di sé volevano avere un peso differente dagli altri paesi e alla fine decisero di non candidarsi più. Il problema dei russi è che vogliono contare come l’URSS: in parte l’occidente gli è anche andato incontro, invitandoli in contesti come il G7, sebbene non avessero i numeri per farne parte.

    Poi vedo che fai un processo alle intenzioni della NATO, che non ha messo nessun missile in Ucraina: inoltre, è l’Ucraina che si è messa nella sua Costituzione un articolo in cui dice che intende aderire a NATO ed EU. La Russia dal 2010 ha piazzato al comando un suo fantoccio, cacciato a furor di popolo nel 2014. A quel punto, non potendo contare qualcosa nemmeno in Ucraina, i Russi hanno stracciato gli accordi di Budapest del 1994, hanno invaso uno stato sovrano e hanno annesso la Crimea. Per frustrazione, mica perché ci sono i missili NATO, la UE o altro. Vogliono contare nell’area e non contano un ciùfolo, quindi se la prendono con la violenza.

    Quella della NATO è una scusa per invadere un territorio e annetterlo: Georgia e Moldavia hanno chiesto di entrare nella UE per ripararsi da eventuali altre similari follie. La Svezia e la Finlandia commissionano sondaggi da cui si evince che la popolazione, tradizionalmente tiepida rispetto alla NATO, intende adesso aderirvi.

    In definitiva, il comportamento della Russia è la più grande pubblicità che la Russia potesse fare alla EU e alla NATO.

    Poi basta con questa storia dei media mainstream: è abbastanza evidente che c’è una invasione e milioni di profughi o ti ci devono portare proprio per farteli vedere?

    L’occidente è quello che è, ma qua abbiamo un miliardario sostenuto da miliardari che siccome conta come il due di picche, fa sapere al mondo che ha l’atomica. Speriamo che non fa come quelli che imita e alla fine non la utilizza davvero.

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