La guerra e le sue conseguenze impoveriscono i Popoli tutti (di Tony Ardito)

Stampa
A causa dei devastanti effetti immediatamente provocati dal conflitto in Ucraina – peraltro in un momento nel quale il Mondo intero stava ancora provando a pensare come far fronte ai tanti disastri generati dalla pandemia – Coldiretti chiede interventi immediati a partire dallo sblocco di 1,2 miliardi per i contratti di filiera già stanziati nel Pnrr, ma pure incentivare le operazioni di ristrutturazione e rinegoziazione del debito delle imprese agricole a 25 anni attraverso la garanzia del 100% pubblica e gratuita di Ismea e fermare le speculazioni sui prezzi pagati degli agricoltori con un efficace applicazione del decreto sulle pratiche sleali.

La guerra fa esplodere il caro concimi con spaventosi aumenti che pesano sulla filiera agroalimentare Made in Italy mettendo a rischio le forniture alimentari e aggravando la dipendenza del Paese dall’estero.

Tutto ciò si riflette tra l’altro sulla produzione alimentare, soprattutto a causa dei rincari dei fertilizzanti, legati agli aumenti del gas ma anche alle mosse di Vladimir Putin che ha deciso di imporre il divieto all’esportazione di nitrato di ammonio, prodotto fondamentale per la concimazione del grano, di cui rappresenta da solo circa un quarto dei costi complessivi di coltivazione.

Sono scelte che mettono inginocchio le aziende agricole. L’urea è balzata a 750-800 euro a tonnellata contro i 350 euro dello scorso anno, in base al report di Cai-Consorzi Agrari d’Italia, mentre il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 330 euro/tonnellata e i concimi a contenuto di potassio sono schizzati da 450 a 850 e/t.

Secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, ne consegue che il 30% delle imprese del comparto è costretta a ridurre i raccolti, con una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari e, con esse, la sovranità alimentare del Paese che è già obbligato ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma pure il 16% del latte consumato e il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale.

Senza dimenticare il mais e la soia fondamentali per l’alimentazione degli animali e per le grandi produzioni di formaggi e salumi Dop, dove con le produzioni nazionali si riesce attualmente a coprire rispettivamente il 53 e il 27%.

Da più parti si invoca e pare si intraveda la ripresa di un dialogo, un negoziato tra le parti che, si spera, favorisca in primis il cessate il fuoco e possa restituire presto pace a quella parte d’Europa, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto il Mondo.

di Tony Ardito

Commenta

Clicca qui per commentare

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente. I commenti di questo blog non sono moderati nella fase di inserimento, ma Salernonotizie si riserva la facoltà di cancellare immediatamente contenuti illegali, offensivi, pornografici, osceni, diffamatori o discriminanti. Per la rimozione immediata di commenti non adeguati contattare la redazione 360935513 – salernonotizie@gmail.com Salernonotizie.it non e’ in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità. Salernonotizie.it si riserva la possibilità di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l’ora e indirizzo IP del computer da cui vengono inseriti i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Salernonotizie.it non è responsabile del contenuto dei commenti agli articoli inseriti dagli utenti. Gli utenti inviando il loro commento accettano in pieno tutte le note di questo documento e dichiarano altresì di aver preso visione e accettato le Policy sulla Privacy.