Femminicidio di Pontecagnano: sui social l’omicida sommerso dagli insulti

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Il giorno dopo il drammatico omicidio di Anna Borsa, la 30enne raggiunta da un colpo di pistola alla testa mentre era al lavoro esploso dal suo ex Alfredo Erra, è il tempo del dolore ma anche della rabbia. Il dolore per la morte assurda di una giovane donna e la rabbia nei confronti dell’assassino, subissato sui social di insulti.

Quegli stessi social in cui egli stesso postava messaggi deliranti e di minacce che avrebbero potuto far scattare un campanello d’allarme prima del folle gesto compiuto ieri nel salone di bellezza in cui Anna lavorava a Pontecagnano.

Alfredo Erra nutriva un’ossessione verso la giovane ex, accecato dal senso di possesso che non nascondeva nelle frasi – spesso pesanti – che “postava” e che erano solo apparentemente d’amore. Gli investigatori stanno ricostruendo gli ultimi giorni per capire cosa sia scattato nella mente di Erra. Oggi la bacheca Facebook dell’uomo è sommersa di insulti, in tanti lo chiamano assassino.

Attualmente il 40enne su trova ricoverato all’ospedale Ruggi D’Aragona di Salerno e resta in attesa di essere trasferito nel reparto detenuti per essere tenuto sotto osservazione. E’ ancora nel reparto di rianimazione invece l’altro uomo rimasto ferito nell’esplosione dei colpi all’interno della parruccheria: il giovane ha un’arteria recisa ed è stato colpito ad un polmone.

5 Commenti

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  • Anche i detenuti hanno una dignità vergognatevi e andategliele a dire di persona le cose.
    Sbagliare è umano ci pensa lo stato a punire chi sbaglia non i nerd e i vecchi falliti cornuti di Instagram e Facebook.
    Fate pena ,perché sono convinto che dal vivo non avete nemmeno il coraggio di guardarlo negli occhi.
    Siete dei falliti e avete una vita molto triste

  • HO LETTO ANCH’IO LE FARNETICAZIONI SU FB DI QUESTO ASSASSINO. AVREBBERO DOVUTO ESSERE UN CHIARO AVVERTIMENTO, MA, PURTROPPO, SENZA DENUNCIA DELLA PARTE MINACCIATA NON SI E’ POTUTO AGIRE. ORA QUESTO CRIMINALE E’ GIUSTAMENTE COPERTO DI INSULTI, MA HO LETTO ANCHE I LIKE A SOSTEGNO DI QUELLE MINACCE. CHIEDEREI PERCIO’ AI CARABINIERI E ALLA POLIZIA POSTALE DI INDAGARE ATTRAVERSO UN’INIZIATIVA DI “UFFICIO” TUTTI COLORO CHE HANNO APPOSTO IRRESPONSABILMENTE I PROPRI LIKE ALLE ORRIBILI FARNETICAZIONI DI QUESTO MALEDETTO INDIVIDUO CONFIGURANDOSI IL REATO DI ISTIGAZIONE ALLA VIOLENZA E INOLTRE RENDERE PUBBLICI I LORO NOMI

  • Senti i detenuti hanno una dignità questo è poco ma sicuro ,lui di dignità è pari a 0 uccidere una donna e non si è ucciso lui sinceramente non ho paura neanche minimante perché è senza palle…poi avrà la sua lezione dalla legge e dai detenuti

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