Omicidio Anna Borsa: “Le avvisaglie c’erano, qualcuno poteva denunciare”

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I messaggi inquietanti su facebook, le aggressioni verbali e fisiche. I profili falsi per contattarla e continuare quel rapporto che Anna Borsa non voleva più. Alfredo Erra, il presunto omicida della parrucchiera 30enne aveva, a quanto pare, anche dalle testimonianze di queste ore reso impossibile la vita alla giovane Anna. I segnali c’erano e col senno di poi si poteva evitare la morte della 30enne, qualcuno poteva denunciare. A dirlo anche il comandante della polizia municipale di Pontecagnano Faiano fra i primi ad intervenire martedì sul luogo della tragedia

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