Dopo il covid (che non è finito) il caro carburanti: gli italiani si richiudono in casa
Le famiglie europee e, soprattutto italiane, sono piagate da ogni tipo di aumento. Mentre le retribuzioni e le pensioni restano le stesse e molti, anzi, perdono il lavoro e tante attività chiudono, i prezzo schizzano verso l’alto. L’inflazione è strutturale ormai, i prezzi degli alimenti sono aumentati, i caro bollette è un dato di fatto. E ora, a causa dell’aumento del petrolio e della crisi in Ucraina, anche il carburante è arrivato a prezzi esorbitanti: superati i due euro a litro. E allora cosa succede? Che dopo un inverno chiusi in casa a causa dell’emergenza covid (tutt’altro che finita), il rilazo di carburante e prezzi “richiude” in casa di fatto molti italiani. Tanti per quanto costano benzina, diesel o metano posano l’auto utilizzandola solo per motivi necessari quali il lavoro. Anche andare a cinema, a teatro o semplicemente a mangiare la pizza è ormai un lusso. E se nel lockdown del 2020 e in parte del 2021 la pizza si faceva in casa, ora con l’inizio della mancanza degli scaffali e con il costo dell’energia o gas per accendere un forno, nemmeno a casa si può fare qualche pietanza. Un nuovo lockdown di fatto. Dopo due anni, pandemia, guerra, inflazione… la luce in fondo al tunnel rimane sempre più lontana. Anche per quello che costa oggi la… luce
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