In passato, non troppo lontano da noi, il Porto di Salerno costituiva l’ormeggio sicuro per lo sbarco di sostanze stupefacenti provenienti in gran parte dal centro e sud America e, raramente, dai Balcani
Le forze dell’ordine, di stanza nell’area portuale, dimostrano concretamente e ogni giorno grande professionalità nell’individuazione di stupefacenti abilmente nascosti nei container, nelle taniche, nelle confezioni di banane destinate ai mercati europei e del centro nord Italia
L’ultimo sequestro di 175 chili di cocaina se da un lato dimostra la professionalità delle forze dell’ordine dall’altro evidenzia che i mercanti di morte considerano, ed a torto, il Porto di Salerno ancora una “gruviera”
Ciò che preoccupa è il salto di qualità degli stupefacenti. Infatti, non più “erba” ed altre sostanze prodotte in laboratorio ma cocaina.
Una sostanza che in un recente passato era in uno solo tra i consumatori, con alto reddito.
Salerno non sfugge a questa nuova regola. Lo spaccio di cocaina è primo in assoluto nell’uso di stupefacenti? Fra i consumatori il primato tocca ai giovani anche a basso reddito
Altra preoccupante peculiarità cittadina è l’aumento dell’usura praticata da persone al di sopra di ogni sospetto
di Enzo Todaro
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