Commercio in crisi con la chiusura, in questi primi mesi dell’anno, nella città di Salerno, di numerose attività commerciali storiche. Un fenomeno che purtroppo non accenna a calare e che potrebbe far registrare nei prossimi mesi altre chiusure importanti nella nostra città. Il colpo di grazia per le piccole attività commerciali – come riporta oggi ilo quotidiano “Le Cronache” consultabile online – è poi arrivato con gli e-commerce e con la pandemia. Adolfo Gravagnuolo, titolare dell’omonima attività commerciale di via Velia, commenta: “Sono ormai 20 anni di legge Bersani, adesso è toccato anche ad altri negozi storici, abbassare le saracinesche, ma toccherà a tutti. Bersani è stata una persona priva completamente di intelligenza, ha adoperato tutta la sua deficienza per distruggere il commercio a dettaglio. Per sopravvivere oggi i commercianti devono per prima cosa essere proprietari delle mura dei loro negozi. Se già dovessero pagare un fitto, allora la situazione sarebbe davvero impossibile da salvare”.
Commercio in crisi a Salerno, Gravagnuolo: “La legge Bersani ci farà chiudere tutti”
8 Commenti
Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.
I commenti di questo blog non sono moderati nella fase di inserimento, ma Salernonotizie si riserva la facoltà di cancellare immediatamente contenuti illegali, offensivi, pornografici, osceni, diffamatori o discriminanti. Per la rimozione immediata di commenti non adeguati contattare la redazione 360935513 – salernonotizie@gmail.com
Salernonotizie.it non e’ in alcun modo responsabile del contenuto dei commenti inseriti dagli utenti del blog: questi ultimi, pertanto, se ne assumono la totale responsabilità. Salernonotizie.it si riserva la possibilità di rilevare e conservare i dati identificativi, la data, l’ora e indirizzo IP del computer da cui vengono inseriti i commenti al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. Salernonotizie.it non è responsabile del contenuto dei commenti agli articoli inseriti dagli utenti. Gli utenti inviando il loro commento accettano in pieno tutte le note di questo documento e dichiarano altresì di aver preso visione e accettato le Policy sulla Privacy.
In cosa non va bene la legge? Perché non propone una riforma?
Azz adesso ve ne siete accorti? Prima un commerciante alla fine della sua attività lavorativa, poteva vendere la propria licenza ed avere una sorta di liquidazione, come per i lavoratori dipendenti. Adesso è consentito aprire attività uguali una accanto all’altra, con il risultato che faranno la fame entrambi. Evviva la liberalizzazione.
Nessuna pietà nei confronti di commercianti che per anni hanno sfruttato giovane commesse con stipendi miseri e a nero, facendole lavorare sette giorni su sette, 12 ore al giorno. Per non parlare dell’evasione fiscale fatta. Chiudete pure le saracinesche non è un problema nostro.
Vi piace votare PD PARTITO COMUNISTA e adesso vi lamentate
Credo che il Signor Gravagnuolo abbia ragione sulla legge Bersani al 100%
La chiusura dei negozi storici che fa seguito a quella di tanti altri negozi deve fare riflettere al fine di fare capire a questi politici che fanno leggi stupide che se non sanno cosa determinano nel tempo le loro leggi almeno non facessero danni e si stessero zitti e non si aumentassero i loro stipendi che è cosa lecita ma ignobile in questo momento storico economicamente critico.
La continua desertificazione con chiusura delle luci dei negozi porterà ad un aumento della delinquenza dapprima per le strade e poi davanti alla porta anche di chi dice di non avere pietà per i negozianti
La legge Bersani è una buona legge o cattiva : dipende dai punti di vista .Dal punto di vista dell’utente è ottima ; Dal punto di vista dei “prenditori” è pessima. Tutta la vita AMAZON
Il problema non sono le liberalizzazioni volute da Bersani che hanno permesso a tanti giovani di aprire attività, ma la rendita passiva magazzini che fruttano ai proprietari 4.000 0 5.000 euro al mese senza fare niente e ammazzano il lavoro dei commercianti e dipendenti costretti a chiudere.
Per Aldo:
Le piccole botteghe hanno fitti intorno ai 500 euro ma solo dopo avere speso tanti soldini per l’agibilità che è una sola parola che significa che il proprietario deve fare entrare frotte di “tecnici” : pittori elettricisti idraulici serramentisti ingegneri geometri piastrellisti controllori radon etc e poi pagare tasse al comune che invia rapporti all’agenzia entrate che triplicano la rendita catastale che significa anche triplicare IMU tra l’altro tra le più care d’Italia.
Se poi si parla di grossi spazi tutto questo si moltiplica ma gentile Aldo i prezzi questi sono non 5000 euro per un negozio