A casa le signore in Carriera hanno lasciato i fornelli ai signori sedicenti Master Chef. Oggi però si danno da fare con gli alimenti pronti, da scartocciare e consumare freddi. Sempre meglio delle razioni K per i marmittoni.
Non sono più le uscite d’una volta, la griglia con le costolette e le salsicce, il fumo ad appestare gli abiti e attirare gli animali, il vino da mescere dalla tanica di plastica.
Ora gli ambientalisti bloccano il nucleare, l’eolico, la fiamma viva all’aperto. Il cibo deve essere gluten free & organic. Il casatiello senza ciccioli di prosciutto, la pastiera senza burro, il caciocavallo al latte di soia. Tutto insapore quanto sano.
Qualcuno anela alla Pasquetta militante, lo convince “l’armiamoci e partite” che sente dal polemologo da salotto TV. Quello che, quando c’era il servizio militare di leva, si fece esonerare per il piede valgo e cantava “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” e “C’era un ragazzo che come me”.
I Giganti si rivedono solo alle trasmissioni vintage, mentre Gianni Morandi è onnipresente e sempre tinto di scuro. Anche là sotto? – chiede la ragazzina impertinente. E’ subito zittita dalla cugina più grande che, a certe allusioni, si appella al MeToo.
La Pasquetta militante, per stare al sicofante televisivo, si perfeziona sul campo di battaglia. Una passeggiata per Kiev scempiata dai bombardamenti. E d’altronde lo struscio lungo il Corso fa parte della tradizione.
Boris Johnson, a Londra, non ha una strada adatta al passeggio, la pioggia infierisce sui pedoni. Sceglie il centro di Kiev. BoJo scuote la capigliatura da poeta romantico, a spasso con Volodymyr dai capelli a spazzola. Saluta i passanti con il classico “how are you?”, come se quelli potessero rispondere diversamente da “well, thank you”. Gli ucraini sono gentili. E poi il Regno Unito sta dando una mano alla resistenza.
La sua Intelligence aveva previsto l’aggressione, nello scetticismo di certi europei continentali. E’ quel malizioso di John Le Carré a depistarli con le sue storie di spie britanniche dal doppio e triplo gioco, e solo per spillare qualche sterlina al Servizio di Sua Maestà.
La Pasquetta militante ha un’antesignana nella Presidente del Parlamento europeo. Gesto coraggioso, quello di Roberta Metsola, andare in Ucraina con la battaglia che infuria. Il dress code impone pantaloni e maglietta cachi a maniche corte, presi da un guardaroba militare o confezionati nella natia Malta da un sarto alla moda. Se da noi una Influencer l’adotta, la mimetica finirà in passerella e dilagherà nell’estate italiana.
Il Cancelliere austriaco si reca in Russia per sondare il terreno. Conduce un colloquio muscoloso al Cremlino, ne ricava l’impressione che quelli continueranno la guerra fino a obiettivo, il loro, raggiunto. E così il Presidente di Germania può evitare l’inutile viaggio a Mosca e scegliere Kiev.
La presenza di Frank-Walter Steinmeier non è gradita alle autorità locali.
Da Ministro degli Esteri nel Governo Merkel scambiò troppi occhiolini con Sergej Lavrov: vennero gli Accordi di Minsk, mai rispettati dalle parti, ed il completamento di North Stream 2. Ora che il gasdotto Russia-Germania è accantonato, ne va cancellato il ricordo con il bando ad uno dei responsabili.
La mossa contrasta le aperture della Commissione. Ursula von der Leyen consegna al Presidente ucraino il questionario con le domande chiave per aderire all’Unione europea. Il questionario omette di precisare che i negoziati di adesione si concludono all’unanimità e che, fra i Ventisette, la Germania detiene il pacchetto di maggioranza.
Il giovane intellettuale di famiglia, occhialini e forfora del rango, pesca dalla rete un articolo di The Rotarian di fine Quaranta. Interrogato sulle armi di una Terza Guerra Mondiale, Albert Einstein avrebbe risposto: “I don’t know. But I can tell you what they’ll use in the fourth. They’ll use rocks!» (Non lo so, ma posso dirvi cosa useranno nella Quarta. Useranno le pietre!).
Le importazioni di cereali da Russia e Ucraina scarseggiano, i prezzi delle derrate salgono, la carestia minaccia le popolazioni legate alla dieta del pane.
La zia insegnante, voce arrochita dalla consuetudine con Philip Morris, decreta la Pasquetta in sobrietà. C’è chi patisce molto di più del rientro nel traffico di lunedì sera.
di Cosimo Risi
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