Attraverso una performance in cui è stato inscenato quello che realmente avviene in un allevamento, cioè la separazione forzata di una mamma mucca dal proprio vitellino, abbiamo ricordato che, appunto, anche mucche, scrofe, bufale, galline, capre, pecore, sono madri. Madri il cui corpo però viene ridotto alla stregua di un macchinario per produrre fino allo stremo latte e uova, e per mettere al mondo figli che non accudiranno mai.
Il tutto per mantenere in piedi un sistema crudele in cui l’individualità e i legami materni vengono annientati in nome del profitto.
La lotta allo specismo, cioè alla discriminazione in base alla specie di appartenenza, è una lotta importantissima e imprescindibile che noi appoggiamo da sempre, perché i corpi e la dignità di tutti gli esseri senzienti sono degni di rispetto, e il diritto alla vita e quello alla libertà dallo schiavismo e dal dominio vanno riconosciuti a ogni individuo, umano e non.
Per questo noi attivistə abbiamo anche invitato le persone ad aderire e a supportare il Plant Based Treaty, la campagna che Animal Save Movement sta portando avanti in tutto il mondo per chiedere ai governi di cambiare e di riconvertire questo sistema produttivo oppressivo in una realtà completamente vegetale, sostenibile ed etica.
jat venn
“madri non umane”
ma dove stiamo andando
I nuovi mostri. Basta cani in città.