Salerno si è risvegliata in serie A: dopo la grande paura all’Arechi, per il 4-0 subito dai granata nella gara casalinga con l’Udinese, è esplosa la gioia per la salvezza grazie al pareggio del Venezia al Penzo contro il Cagliari, che ha condannato i sardi alla retrocessione. Già all’Arechi, dentro e fuori l’impianto sportivo, è iniziata la festa, che poi si è protratta per tutta la notte fino alle prime luci dell’alba per tutte le strade della città, da Mercatello a Pastena, da Torrione fino a via Roma. Caroselli di auto, un’intera città in strada per dare sfogo a tutta la propria gioia, dopo 90 minuti vissuti in apnea sugli spalti. Bengala, fuochi d’artificio, bandiere: Salerno, a modo suo, ha festeggiato il più grande risultato sportivo dell’ultracentenaria storia della società granata.
Invece si vergognarsi per la pessima figura fatta nella partita più attesa, festeggiano? Con un poco di modestia e dignità devolvessero il premio ai calciatori del Venezia per salvare almeno la faccia…
Sono contento che sia rimasta in serie A, ma festeggiare un 4 a zero,non so quanto sia festoso.la squadra va cmq rifondata,senza sord.nunz.cantan.mess!
meno male che abito a fisciano.
Salerno, città sanguigna, ha vinto: col tifo, la squadra, la società, il Presidente, la Dirigenza, l’Allenatore. Cosa sia capace lo ha dimostrato ieri sera: coreografie da Champion, sofferenza (da sempre), gioia brasiliana. E adesso? Se chi deve pensare e decidere valuta la potenzialità dell’ambiente saprà allestire una squadra all’altezza, non per vincere le Coppe, ci mancherebbe, ma per dare soddisfazione al tifoso, che merita.
Domanda: e se il campo avesse avuto una capienza doppia, i salernitani l’avrebbero riempito?