L’arma del fisco per stanare gli evasori: web e social nel mirino

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Tutto pronto per la riforma del Fisco, il cui iter riprenderà a partire dal prossimo 14 giugno. Tante le novità in arrivo, e fra queste spicca l’annunciato incremento dei controlli al fine dichiarato di contrastare l’evasione fiscale. Si parla di banche dati e di intelligenza artificiale, nuove armi che saranno date in dotazione agli organi preposti alle verifiche.

Controlli sempre più serrati: il Fisco sfodera l’intelligenza artificiale

A passare sotto la lente d’ingrandimento del Fisco non solo conti corrente, carte di credito, bollette, spese sportive, registri mobiliari e immobiliari, ma anche i social network e i siti web. Per adempiere agli accordi presi in sede di Piano nazionale di ripresa e resilienza, che prevede fra le altre cose una modernizzazione dell’amministrazione fiscale, il governo ha intenzione di sfruttare al meglio tutta la tecnologia a disposizione, con una “piena utilizzazione dei dati che affluiscono al sistema informativo dell’anagrafe tributaria, potenziamento dell’analisi del rischio, ricorso alle tecnologie digitali e alle soluzioni di intelligenza artificiale, ferma restando la salvaguardia dei dati personali“.

Secondo quanto riferito da Il Messaggero, l’esecutivo dovrà giungere a degli accordi con il Garante della privacy per quanto concerne la “definizione di algoritmi appositamente addestrati ed altre soluzioni di intelligenza artificiale” indispensabili per “effettuare sistematicamente attività di analisi del rischio basate sulla raccolta massiva e sull’elaborazione automatizzata dei dati liberamente accessibili su siti e piattaforme web, nonché di quelli resi pubblici dagli utenti“. Nel mirino, dunque, l’economia digitale e i fenomeni di omessa fatturazione o sottofatturazione.

Scatta la stretta del Fisco: in arrivo 2,5 milioni di lettere

Ciò rientra nel progetto di analisi di rischio che dovrà portare avanti il Fisco. Si parla addirittura di voler anticipare eventuali comportamenti fraudolenti. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, tutti i dati raccolti e a disposizione saranno suddivisi in database e poi rigorosamente analizzati. La tutela della privacy avverrà mediante pseudonimizzazione, una tecnica che, stando almeno alle intenzioni, non renderà visibile la reale identità del contribuente, il cui nome sarà rivelato solo in caso di effettiva necessità di invio di lettera di comunicazione.

Il Fisco, infatti, potrà decidere di procedere mediante invio di lettera di compliance, nella quale si avvisa il cittadino e lo si invita a mettersi in regola, o di una comunicazione in cui vengono chieste spiegazioni su una certa situazione prima di avviare una procedura formale.

Fonte: ilgiornale.it

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