La riunione tra i due ministri, è trapelato, ha portato avanti il percorso condiviso in vista del prossimo anno scolastico, ovvero quello relativo alla riapertura della scuola a settembre, in presenza ed in sicurezza. All’incontro odierno, tra l’altro, era presente anche il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro, che ha fotografato il quadro epidemiologico italiano.
Tra le prime reazioni alla decisione quella di Rossano Sasso, sottosegretario del ministero dell’Istruzione. “Le ripetute rimostranze da parte della Lega e della comunità scolastica hanno finalmente convinto chi di dovere a imboccare la strada della ragionevolezza e del buon senso: l’utilizzo delle mascherine per gli esami di maturità e di terza media sarà solo raccomandato e non obbligatorio”, ha detto. “Si è impiegato tanto, troppo tempo per accorgersi che si stava penalizzando per l’ennesima volta il mondo della scuola, mentre in tutti gli altri settori le restrizioni erano ormai cadute. Meglio tardi che mai”, ha aggiunto.
Proprio prima dell’incontro tra Speranza e Bianchi, si era espresso sul tema della mascherina durante gli esami di Stato anche Walter Ricciardi, consulente dello stesso ministro della Salute. “In questa fase della pandemia le mascherine in luoghi chiusi restano ancora indispensabili a fronte di un virus, tutt’ora circolante, che è probabilmente uno dei patogeni più contagiosi della terra. Sul fronte della scienza, quindi, c’è la forte raccomandazione di usarla negli spazi chiusi, come chiaramente a scuola e, quindi, all’esame di maturità. Questo è quello che indicano le evidenze. Ma la decisione concreta la prenderà la politica”, aveva riferito, all’Adnkronos Salute, il docente di Igiene presso l’università Cattolica.
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