Scende in undicesima posizione l’Università degli Studi di Salerno nella classifica delle Università italiane pubblicata dal Censis.
Si tratta – come riporta oggi il quotidiano “Le Cronache” consultabile online – di un’articolata analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensioni) relativamente a: strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, occupabilità.
Scende in undicesima posizione perdendo 9 posizioni rispetto alla scorsa annualità a causa del decremento dell’indicatore relativo a borse e altri servizi in favore degli studenti (-28 punti). Un calo non di poco conto che sicuramente peserà sull’Ateneo salernitano.
La prima posizione tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) è occupata anche quest’anno dall’Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 89,8. Seguono l’Università di Padova e La Sapienza di Roma, rispettivamente con 88,0 e 86,5 punti. Sale in quarta posizione l’Università di Pisa (85,2), che scalza l’Università di Firenze (84,3).
Credo che l’11esima posizione per l’università di Salerno sia già un riconoscimento superiore a quanto realmente andrebbe attribuito.
Il Censis non tiene, infatti, conto della completa incuria che alcuni prof. di alcuni dipartimenti hanno per i propri studenti. Quanto non abbiano per niente in considerazione le esigenze anche lavorative degli stessi studenti.
Orari delle lezioni spostate, appelli slittati anche di giorni senza nessuna coordinazione con esami successivi e/o precedenti che complicano il percorso di studi (e senza considerare, cosa non irrilevante, che ci sono molti studenti che venendo da fuori provincia, e anche regione, semmai hanno prenotato un treno o un altro mezzo di locomozione che devono disdire perdendo soldi e tempo!!!).
E vogliamo parlare del rispetto degli orari: nessuno. Non sai mai a che ora arrivano soprattutto agli appelli.
Credevo che fossero cose successe solo a me invece, confrontandoci, scopro che è mal comune: solo che in questo caso non può essere “mezzo gaudio”.
Per non parlare delle segreterie; con l’attenuante del Covid è diventato ancora peggio; è un miracolo se ti rispondono a telefono e sei costretto a seguire dei complessi percorsi informatici anche solo per una informazione: ed è inutile dire che non hai capito e che hai bisogno di capire meglio; proprio non sentono più che non ascoltano.
E, per finire, il disastro completo per la richiesta di Tesi. Se qualcuno ha tempo e/o curiosità, provi ad andare sul sito dell’UNISA e provi a comprendere tutto il percorso tortuoso che si apre ai suoi occhi per una cosa così banale (non la tesi, la domanda intendo!): scadenze indicate con i termini “10gg. prima…. 15 giorni dopo,,,, 5 giorni tra una cosa e un’altra”, rimandi a tutti i regolamenti (quello di ateneo,. quello di facoltà, quello degli studenti….) che alcune volte non dicono la stessa cosa; e quindi ricomincia il percorso con al segreteria che, come anzidetto, non ascolta e ti rimanda di nuovo al sito.
Sono disperata……… E’ stato davvero un’esperienza da cancellare. Non consiglierei mai a qualcuno di iscriversi all’Università di Salerno alla facoltà di …………………….INDOVINATE??
E i direttori di dipartimenti dove sono? E il rettore, in quanto “capo famiglia”, cosa controlla?
11 posto, meriterebbe la 3000 posizione … meglio quelle del Nord decisamente
Meriterebbero l’ultimo posto, esperienza pessima, professori per niente umani. Pochi giorni dalla laurea ascolto una prof che afferma “meglio uno studente morto che uno fuoricorso. No comment, un’università che sforna numeri non talenti.