È polemica sulle modalità di accettazione e presa in carico dei pazienti che afferiscono presso il pronto soccorso dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona.
A sollecitare i vertici aziendali – come riporta oggi il quotidiano “Le cronache” consultabile online – è la Uil Fpl di Salerno, che evidenzia come il personale sanitario in tutti i turni di servizio articolati per il pronto soccorso assolve contestualmente più attività che si sovrappongono, dalla gestione dei pazienti accettati in codici di emergenza, a quella dei pazienti positivi al Covid.
“Gli stessi operatori che prendono in carico i pazienti provvedono alle necessità assistenziali del caso, pianificando gli interventi assistenziali, effettuano il tampone antigienico per la determinazione dell’eventuale positività al covid 19 e provvedono, contestualmente, alla gestione dei pazienti positivi posizionati in zona isolamento”, ha chiarito ancora il segretario alla sanità, Gennaro Falabella.
Al pronto soccorso, infatti, non esistono percorsi Covid e non, e spesso i pazienti positivi si ritrovano a condividere gli spazi con persone negative, mettendo a rischio la loro incolumità, quella dei loro familiari e soprattutto dei tanti medici e infermieri in servizio
MA A QUESTI DIRIGENTI PUBBLICI INVECE DI REGALARE IL LICENZIAMENTO GLI DIAMO PURE UN LAUTO STIPENDIO?
POVERA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO, NAVE SENZA NOCCHIERO IN GRAN TEMPESTA…. NON DONNA DI PROVINCIA, MA BORDELLO !!!!!
anche il ruggi fa parte della sanità d’eccellenza del caporione?!?