Draghi quindi guiderà ancora l’Italia. E lo farà soprattutto mentre imperversa la prima campagna elettorale estiva della storia. Il voto che si terrà tra meno di due mesi è infatti il primo della Repubblica nella seconda parte dell’anno.
Il calendario sarà quindi inconsueto e, a detta degli esperti, impegnerà i partiti in una sorta di corsa contro il tempo. I simboli delle forze politiche andranno infatti depositati al Viminale tra il 12 e il 14 agosto. Le liste, le firme, i candidati per i collegi uninominali nelle Corti d’Appello invece tra il 21 e il 22 agosto.
Non solo, le Camere della diciannovesima legislatura che inizierà ufficialmente il 13 ottobre, sono da considerarsi inedite per almeno altri due motivi. Per la prima volta consteranno di soli 600 parlamentari eletti, invece degli attuali 945 (400 alla Camera e 200 al Senato).
Inoltre, non c’è più il requisito dei 25 anni di età per partecipare all’elezione del Senato, e quindi saranno gli stessi elettori a determinare la composizione delle aule di Montecitorio e Palazzo Madama. In pratica, c’è tanto da fare. «Ora rimettiamoci al lavoro» chiude non a caso il cdm Draghi.
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