A Giffoni2022 è stata presentata Biorfarm, la prima comunità agricola digitale nata per rivoluzionare la relazione tra le persone e il cibo, una piattaforma unica al mondo che permette l’adozione di alberi da frutta da agricoltura biologica. Ai giovani della sezione Impact del festival è stato presentato un progetto che ha come capofila Cinecittà: un frutteto digitale formato da piccole realtà agricole di tutta Italia che potranno essere sostenute dal mondo dell’audiovisivo. A fare da apripista gli studi famosi in tutto il mondo con l’adozione di 250 alberi: un impegno a supporto di quattro realtà del Lazio che contribuisce anche all’assorbimento di CO2.
Sul palco della Sala Blu, operatori e imprenditori si sono avvicendati nella narrazione dell’ambizioso progetto, primo tra tutti il 35enne Osvaldo de Falco, Ceo&co-founder Biorfarm, dalla cui storia personale e familiare è nato tutto. «Sono uno dei fondatori di Biorfarm, una rete di oltre 110 agricoltori biologici sparsi per tutta l’Italia. Dopo l’università ho iniziato a girare per diversi paesi d’Europa, poi sono diventato consulente finanziario. Dopo qualche anno, ho deciso di ritornare alle origini. Mio padre è un contadino in Calabria; coltiva arance, clementine, olive. Insieme a un mio caro amico è nata l’idea di dare in adozione gli alberi che all’epoca erano di papà, in modo da aiutarlo nella commercializzazione e valorizzazione dei suoi prodotti che era costretto a vendere per pochissimi centesimi al chilo, con la grave conseguenza di rinunciare a una parte dell’azienda agricola per far fronte ai debiti dovuti a queste dinamiche. Biorfarm nasce dunque per esigenza personale.
Volevamo che chiunque, ragazzi, adulti, aziende, potessero essere consapevoli di cosa vuol dire coltivale un albero, quali siano i benefici della coltivazione biologica per l’ambiente e le persone, insomma dare l’occasione di gustare un frutto fresco, buono, appena raccolto, non come quello del supermercato. Oggi Biorfarm è una piattaforma web che consente a privati e aziende di adottare alberi per diventare agricoltori digitali. Potete seguire online il lavoro degli contadini, si parla con loro, si può vedere come lavorano nel campo e quindi ricevere a casa i frutti freschi o donarli in beneficienza, come per il frutteto del cinema. 18 ragazzi lavorano da Milano, abbiamo circa 110 aziende agricole bio, 50mila utenti privati. Oltre a riconoscere il giusto margine ai contadini per non abbandonare le terre e continuare a lavorare sul territorio, generiamo anche lavoro. Quindi impatto sociale e ambientale».
Ad affiancarlo anche l’agricoltrice Biorfarm Antonella Dell’Orto, perfetto case history del progetto. «Biorfarm ci ha dato una grande opportunità, quella di venire al Giffoni e salire sul palco per raccontare un sogno – ha detto Dell’Orto – Mia figlia veniva qui da piccola, era tra i giurati, ed è stato un passaggio importante per la sua crescita culturale, a questo serve Giffoni. E come con Giffoni, stare in agricoltura significa presidiare il territorio, relazionarsi con tutto quello che ci ruota intorno. Un’agricoltura giusta, sociale. Oggi con Cinecittà e la realtà di Zen2030, viene a crearsi un connubio tra modernità, giovani, sviluppo, territori, giusto ritorno economico».
Cinecittà risulta essere capofila del progetto. A rappresentarla al Giffoni2022 è Martina Pagliaccia (responsabile Operations & Business innovation di Cinecittà SpA): «Cinecittà ha voluto subito condividere i valori del progetto, obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica – ha detto la giovane Martina – Far parte del frutteto significa rappresentare il percorso che vogliamo sostenere all’interno del settore dell’audiovisivo. Il nostro impegno si è concretizzato nell’adozione di 250 alberi. Speriamo di essere i primi di una lunga lista di adesioni di tutto il comparto audiovisivo che deve avere la sua parte in questo percorso di riconversione sostenibile. Dobbiamo cogliere l’opportunità, essere di esempio e stimolo anche per l’educazione dei giovani verso i principi di sostenibilità e responsabilità. Cinecittà vuole avviare un movimento concreto per l’abbattimento degli impatti ambientali. Stiamo lavorando con il nostro partner scientifico Zen2030 e calcolando le nostre emissioni. Faremo una roadmap di decarbonizzazione, in linea con le richieste della comunità scientifica».
A rafforzare la volontà del mondo cinematografico a impegnarsi nell’ottica di una sostenibilità ambientale ci ha pensato Daniela Vergani, partnership manager Biorfarm: «Con Giffoni parte questo progetto che dimostra come anche il cinema sia interessato a queste tematiche. Da marzo abbiamo fatto molte cose assieme, come la piantumazione di alberi di fronte alla Multimedia Valley, o il progetto “Diventa agricoltore per un giorno”. Il cinema è stata una delle industrie più criticate. Nuovi contenuti, con maggiore velocità e più materiale impiegato, hanno prodotto solo sprechi. Quindi c’è intenzione di lavorare sul futuro del mondo e delle nuove generazioni».
Tra le realtà del territorio che hanno collaborato al progetto, in Sala Blu c’era Cilento4All, associazione che realizza percorsi culturali per bambini e ragazzi con autismo. «Siamo stati beneficiari dell’azione del Biorfarm, una grande occasione di socializzazione e apprendimento – ha detto Giovanni Minucci, presidente di Cilento4All – La frutta che ci è stata donata abbiamo potuto distribuirla sul territorio. Da invisibili siamo diventati visibili grazie alla frutta. I ragazzi sono stati coinvolti attraverso procedure di insegnamento, come poter confezionare i pacchetti con la frutta, etichettarli e portarli all’esterno. Un’azione importante per noi».
Il Frutteto del Cinema, un frutteto digitale collettivo, nasce dalla collaborazione tra il Giffoni Film Festival e Biorfarm, quest’ultima in partnership con Cinecittà. Il Frutteto del Cinema dà il via a un movimento innovativo, destinato a durare nel tempo, che ha l’obiettivo di contribuire all’affermazione di un’industria dell’audiovisivo sempre più attenta alle tematiche della salvaguardia delle biodiversità e della sostenibilità, sostenendo e tutelando la rete italiana dei piccoli agricoltori biologici. Il Frutteto del Cinema è un maxi frutteto digitale, che conterrà i singoli frutteti di tutte le aziende del comparto che vorranno partecipare impegnandosi nell’ambito della sostenibilità ambientale e sociale. Il progetto contribuisce anche ad assorbire 15 tonnellate di CO2 all’anno.
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