“Mentre i nostri politici litigano per una poltrona calda, gli imprenditori sono lasciati soli in mezzo alla giungla energetica. Per lavorare 15 giorni di luglio, mi tocca pagare una bolletta di gas di 978.000,00 a fronte di circa 120.000 dello scorso anno (per 20 giorni di lavoro) Non era meglio andare al Mare?” scrive sui social Franzese dopo la bolletta da record che ora sarà chiamato a pagare.
L’imprenditore pubblica la fattura dello scorso anno, relativa allo stesso periodo (mese di luglio) con un rincaro quasi decuplicato e dovuto, oltre a consumi sicuramente più elevati, al rincaro per la crisi energetica in atto.
In un’intervista, pubblicata sull’edizione napoletana del quotidiano “la Repubblica” oggi in edicola – Franzese annuncia: “Aumenterò i prezzi, non possiamo fallire“.
Il problema è, in generale, che gli aumenti dovuti ai rincari alla fine vanno a danneggiare ulteriormente i cittadini, che si vedono costretti a rinunciare proprio agli acquisti, anziché acquistare ai prezzi che vengono maggiorati per via dell’aumento del costo della vita… E i furbi (perdonatemi la genericità) vanno avanti. Il divario aumenta fra chi lavora “normalmente” (non dico onestamente) e chi sa come destreggiarsi. Di questi tempi non riesco a spiegarmi come facciano molte persone ad acquistare beni di un certo costo e a condurre una vita che appare di benessere. Ma che lavoro fate? Come fate a far soldi? Io, pur lavorando, fra tasse e spese da sostenere per le esigenze essenziali della famiglia, non riesco a far nulla di più e naturalmente è impossibile metter soldi da parte per concedersi uno svago. E non mi lamento, perchè ahitutti c’è di peggio. Però mi chiedo come sia possibile tutto questo…
Piena solidarieta’ a questo imprenditore che ha avuto il coraggio di dire la verita’ e con onesta’ e fatica porta avanti l’azienda.