BONUS SOCIALE – Una delle misure più importanti degli ultimi mesi è il bonus sociale per le bollette di luce e gas. La scorsa primavera, per aiutare gli italiani a seguito del vertiginoso aumento dei prezzi energetici, il governo ha alzato il tetto Isee per poterlo ottenere, che è passato da 8mila a 12mila euro. Nel caso di famiglie con almeno quattro figli, la soglia cresce fino a 20mila euro. Si è così ampliata la platea di beneficiari che ne possono usufruire, con effetto peraltro retroattivo
Anche chi all’inizio dell’anno non rientrava tra i beneficiari del bonus può quindi ricevere lo sconto sulle bollette per i consumi dei primi mesi dell’anno. Essenzialmente, l’agevolazione è uno sconto in bolletta. Non è necessario presentare domanda: viene erogata in automatico, sulla base dei dati condivisi dall’Inps con Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). A patto che l’Inps abbia a disposizione la dichiarazione Isee
ASSEGNO UNICO – All’inizio del 2022 è stato lanciato l’assegno unico universale, misura dedicata ai genitori con figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età. L’importo ottenibile è erogato dall’Inps ed è proporzionale al reddito: diminuisce all’aumentare dell’Isee, sulla base di un sistema a scaglioni. Chi ha Isee che non supera i 15mila euro può ricevere – per ogni figlio – 175 euro mensili. Chi supera invece i 40mila euro ha diritto a un assegno da 50 euro al mese
È possibile ottenere l’assegno unico universale anche senza presentare l’Isee: in tal caso l’importo sarà quello minimo previsto: 50 euro. Sono inoltre previste maggiorazioni in caso di famiglie particolarmente numerose o figli con disabilità. La misura è andata a ricomprendere vari bonus prima in vigore con lo scopo di supportare la genitorialità e la nascita di figli in Italia
BONUS PSICOLOGO – Sempre nel 2022 è nato il bonus psicologo, per aiutare i cittadini a combattere condizioni di sofferenza e difficoltà mentale. In generale, è richiedibile da chiunque un reddito Isee fino a 50mila euro annui. Come l’assegno unico, il valore del bonus è però parametrato a fasce prestabilite di reddito. Per gli Isee che non superano i 15mila euro il bonus è di 600 euro; per quelli compresi tra 15mila e 30mila euro l’importo scende a 400 euro; per chi invece arriva a 50mila euro il bonus si ferma a 200
BONUS CASA UNDER 36 – Fino al 31 dicembre 2022 ci ha meno di 36 anni può richiedere un bonus per comprare casa. L’incentivo è stato pensato per aiutare il mercato immobiliare e per venire incontro ai giovani italiani alla ricerca della prima abitazione. Non tutti possono però accedere al bonus. Solo chi ha reddito Isee non superiore a 40mila euro può farlo. In ogni caso, il mutuo per l’acquisto della casa non deve avere valore superiore a 250mila euro. Restano poi escluse tutte le abitazioni di lusso
REDDITO DI CITTADINANZA – Una delle misure di maggior successo degli ultimi anni è il reddito di cittadinanza. Non si tratta di un bonus vero e proprio, ma piuttosto di un aiuto che l’Inps eroga a chi risulta percettore di reddito Isee inferiore a 9.360 euro annui. Pensato dal MoVimento Cinque Stelle per aiutare i disoccupati a trovare lavoro senza rimanere nel mentre sprovvisti di un’entrata mensile, non è accessibile a chi ha patrimonio immobiliare dal valore superiore a 30mila euro
CARTA ACQUISTI – Un’altra agevolazione in vigore è la Carta acquisti, gestista sempre dall’Inps. Ogni due mesi, l’ente previdenziale accredita 80 euro da utilizzare nei negozi convenzionati oppure per pagare le bollette di luce e gas. È concessa solamente a chi ha meno di tre anni, a chi ha più di 65 anni e ha reddito non superiore a 7.120,39 euro e a chi ha più di 70 anni e ha reddito non superiore a 9.493,86 euro. L’iniziativa è stata lanciata nel 2008
BONUS ASILO NIDO – Tra le misure pensate per le famiglie con figli piccoli a carico che non sono state inglobate dall’assegno unico c’è il bonus asilo nido. Il suo importo varia in base all’Isee, ma può essere richiesto anche senza presentare la certificazione. Nei fatti si tratta di un rimborso – totale o parziale – delle spese sostenute per l’iscrizione e ad asili nido e per il pagamento delle relative rette mensili. Se non si presenta l’Isee si rientra nella fascia di contributo più bassa, fino a un massimo di 136,37 euro al mese
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