Accadde il 28 aprile del 1963 al Vestuti durante Salernitana-Potenza. 51 anni dopo l’Italia piange un altro morto. Assurdo, inaccettabile! “Sempre con noi” è lo striscione che campeggia a Scampia in piazza Grandi Eventi per il funerale di Ciro Esposito. La camera ardente allestita all’Auditorium di Scampia è rimasta aperta tutta la notte. A vegliare la bara sono rimasti la fidanzata Simona, il padre Giuseppe e la madre Antonella che ha lanciato un messaggio chiaro e forte: “nel suo nome basta con la violenza, nessuno più deve pagare e soffrire per una cosa bella come il calcio che Ciro amava tanto”. La speranza è che le belle parole ascoltate in questi giorni da più parti vengano seguite dai fatti.
Ciro Esposito: 51 anni dopo Plaitano, nel ricordo dei 4 ragazzi del ’99
Un’intera comunità abbraccia Ciro Esposito e la sua famiglia. Non solo quella di Napoli. Testimonianze di affetto stannoarrivando da tutta Italia per un ragazzo che è morto per una partita di calcio. Un grave episodio di violenza, l’ennesimo legato ad uno sport che troppo spesso fa parlare di sé in maniera negativa. Un episodio che unisce tante tifoserie, anche avversarie tra loro. A Salerno sono spuntati diversi striscioni per Ciro Esposito. I tifosi della Salernitana mostrano la loro solidarietà in città ma anche in provincia come a Baronissi, Cava de’ Tirreni e a Santa Maria di Castellabate. Anche perché la ferita per Ciro, Enzo, Giuseppe e Simone, i quattro ragazzi morti nel 1999 nel viaggio di ritorno in treno da Piacenza, è ancora aperta così come è forte il ricordo di Plaitano, il primo tifoso a perdere la vita in uno stadio di calcio in Italia.
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