I vigili urbani sono accusati di avere intascato una “mazzetta” – secondo quanto si appreso pari a 500 euro – per “addomesticare” un accertamento eseguito in un negozio di abbigliamento della città, riconducibile all’imprenditore, relativo a uno scavo in corso nel seminterrato dell’esercizio commerciale che si trova in una zona della città sottoposta a vincolo archeologico.
I fatti contestati risalirebbero al luglio del 2021. Dopo l’iscrizione dei due pubblici ufficiali nel registro degli indagati il vertice della Polizia Municipale di Napoli, il generale Ciro Esposito, ha disposto il trasferimento dei soggetti, peraltro anche “compagni” nella vita: i due vennero destinati alla guardiania dei veicoli, quindi ad un’attività interna al Corpo, in attesa dell’esito delle indagini.
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