Dopo quasi dieci anni dall’inchiesta sulle false fatturazioni nel mondo del calcio e dopo quattro di dibattimento, i pubblici ministeri hanno tenuto la loro requisitoria nel processo che si sta svolgendo davanti alla VII sezione del Tribunale di Napoli, col presidente Ciampaglia.
Le richieste vanno da un anno per Aurelio De Laurentiis, a due anni e otto mesi per l’agente Alessandro Moggi, un anno e un mese per Adriano Galliani, all’epoca dei fatti ad del Milan. I pm hanno anche chiesto l’assoluzione per gli altri imputati, tra cui il presidente della Lazio, Claudio Lotito, l’ex presidente della Fiorentina, Andrea Della Valle, i Percassi dell’Atalanta, e tutti i calciatori (tra cui Ezequiel Lavezzi).
Cosa era successo
I fatti risalgono al periodo che va dal 2009 al 2014 e molti sono ormai prescritti. Secondo la ricostruzione fatta in aula dall’accusa, Stefano Capuano e Danilo De Simone, che sono nel pool che indaga sui reati connessi con il mondo del calcio, le squadre, i calciatori e il loro procuratori avevano ideato un meccanismo per guadagnare in maniera illecita perché – secondo l’accusa – quando si stipulavano i contratti di compravendita, i procuratori diventavano consulenti dei club acquirenti e i calciatori risparmiavano consistenti somme di denaro che, grazie ad operazioni fittizie e false fatturazioni milionarie, venivano addebitate alle squadre.
Fonte Skytg24
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