Si riferisce a Carlotta Rossignoli, studentessa dei record la cui laurea in Medicina e Chirurgia conseguita in soli 5 anni ha fatto scoppiare un vero e proprio caso nazionale: addirittura sono insorti anche i compagni di corso della ragazza veronese, chiedendo alla facoltà chiarimenti su una procedura non certo comune (“A nessuno di noi è stata offerta l’opportunità di laurearsi in anticipo”, scrissero in quella lettera). E invece.
“Gli studenti hanno visto i suoi libretti e hanno potuto constatare che il percorso di studi della Rossignoli è regolare”, taglia corto il celeberrimo professore. E mette a zittire le insinuazioni circolate nei giorni precedenti: “La Rossignoli ha sostenuto tutti gli esami nelle date regolari di appello insieme ad altri colleghi. Quindi nessun esame a porte chiuse”.
E continua. “La Rossignoli non avrà alcun vantaggio da questo anticipo visto che comunque farà l’esame di specializzazione a luglio come chi conseguirà regolarmente la laurea a giugno”. E non è stato un caso isolato, quello di Carlotta Rossignoli. “Ci sono state altre lauree anticipate in medicina (anche in altri atenei) ma nessuno ha mai trovato niente da dire. Chiedetevi il perché”.
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