«La nostra scuola ha vissuto e sta vivendo un momento difficile, di profondo dolore, ma anche di condivisione di sentimenti, di emozioni, di riflessioni – ha scritto Anna Vassallo – la sofferenza per la studentessa ci avvicina e ci tiene uniti a darci forza e speranza.
La nostra comunità, studenti, docenti, personale scolastico, ha scelto il silenzio in segno di rispetto per la famiglia e per il dramma che stava vivendo perché la ragazza non è solo “quel gesto drammatico ed incomprensibile”, ma è anche figlia, compagna, amica: una ragazza splendida, educata, gentile, studiosa. La scuola insegna a saper andare oltre l’apparenza, ad indagare i fatti, ad analizzare gli eventi con pensiero critico, a maturare un’opinione ragionando e riflettendo “con il cuore e con la mente”, invitandoli sempre a non essere superficiali e a non seguire le logiche, spesso distruttive, del pensiero social massificato, violento, prevaricante».
La decisione, dunque, di parlare: «Lo facciamo con le parole cariche di affetto e di verità, dei suoi compagni di classe che vivono questo dramma con sofferenza sincera: “La vita di tutti noi è improvvisamente stata colpita dal caos che una tale notizia può generare.
Il rimorso e la tristezza hanno regnato sovrani e lo fanno tuttora, tra le pareti della stessa classe in cui il giorno prima il problema più grande era fissare un compito piuttosto che un’interrogazione. Ci troviamo riuniti nello stesso straziante dolore per l’assenza di una compagna, di un’amica e di una confidente. Risuona un silenzio assordante che racconta di lei.
Il legame costruito nei quattro anni trascorsi non potrà mai essere cancellato da un singolo gesto e nell’attesa di un processo, che sia giuridico e non mediatico, siamo vicini a lei e ai suoi cari.
Forse – continua la nota – lei attraversava un momento di fragilità e non ha trovato le parole per saperlo raccontare. Noi siamo vicini a lei e alla sua famiglia. Addolorati per la morte della nonna. angosciati per lei e per il suo futuro. Ha solo 16 anni.
La ricordiamo, bella e sorridente, tra i banchi di scuola. Attendiamo, fiduciosi, la verità e ci auguriamo che finisca il massacro mediatico. E nessuna persona può essere condannata senza un giusto processo che si fondi sulla verità.
Questo comunicato è per lei e per la sua famiglia, per dire loro che la comunità scolastica è presente, non giudica e non condanna, ma li abbraccia e li sostiene in questo drammatico momento».
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