La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 29 Novembre 2022, in relazione alle vicende della frana del 5 Maggio 1998, ha accolto il ricorso dell’Avvocatura dello Stato ed ha stabilito che il Comune di Sarno, alla luce delle azioni dell’ex Sindaco Basile all’epoca dei fatti, è responsabile diretto, in quanto c’è immedesimazione organica tra l’amministratore ed il suo Comune.
La Suprema Corte ha quindi annullato la sentenza che aveva stabilito che il Ministero dell’Interno e la Protezione civile nazionale non potevano chiedere al Comune di Sarno il rimborso delle somme pagate ad una parente di una vittima della frana, rinviando il tutto alla Corte di Appello di Salerno che dovrà stabilire successivamente, in questo singolo caso, l’importo che l’Ente dovrebbe restituire agli organi governativi.
Si rassicurano in ogni caso i parenti delle vittime in quanto la sentenza non esclude la responsabilità del Ministero dell’Interno e della Protezione civile che continueranno a pagare i risarcimenti, sulla base delle sentenze ottenute dai loro avvocati.
Questa ordinanza avvia, invece, un nuovo contenzioso che servirà a regolare i rapporti tra il Comune di Sarno e lo Stato. Passeranno quindi ancora mesi ed anni (ci saranno prima i giudizi in Corte di Appello poi eventualmente ancora in Cassazione) prima che questa tragica pagina si chiuda. Il rammarico è che, con questa decisione, i cittadini sarnesi dovranno pagare per i loro stessi morti mentre in altre tragedie lo Stato ha provveduto direttamente a risarcire senza agire contro il Comune.
Al di là delle scelte legali, (si sta anche prendendo in considerazione il ricorso alla magistratura europea) il Sindaco, che ha già informato l’Anci, fa ancora appello al Presidente della Repubblica ed al mondo politico per evitare che una tale ingiustizia colpisca tutta la città ed ha intenzione di convocare tutte le forze politiche cittadine, per coordinare un’azione politica comune per tutelare i cittadini ed il futuro dei nostri giovani.
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