Secondo il gip, che ha emesso l’ordinanza, alcuni avevano anche inaugurato una “campagna di addestramento” al tiro con armi ad aria compressa utilizzando come bersaglio effigi di cariche dello Stato in zone abbandonate di Genova “nell’ottica di un progetto stragista di enormi dimensioni alle istituzioni”.
Incitamento al compimento di stragi
I tre, che vivevano a Torino, Lanciano e Sanremo, avrebbero compiuto apologia, attraverso il web, di gravi delitti (omicidi e stragi) anche di tipo terroristico, avrebbero istigato alla violenza sessuale su minori e avrebbero diffuso, sempre tramite i canali social, materiale pedopornografico. Nelle chat venivano esaltati gli school shooters, gli autori di massacri di massa nelle scuole elementari e medie.
Materiale pedopornografico e filonazista
In particolare, i ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, scambiavano sulla piattaforma multimediale file video e immagini pedopornografiche, di coprofagia, necrofilia, di decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadisti, mutilazioni e automutilazioni, violenze xenofobe, razziste e omofobe accompagnate da commenti di approvazione ed esaltazione e intrisi della retorica tipica della ideologia suprematista.
Nelle loro conversazioni, basate sull’odio antisemita e nei confronti delle persone di colore, mostravano simpatie per Hitler e il nazismo oltre ad atteggiamenti misogini tramite la condivisione di video di donne, la maggior parte minorenni, che si suicidano, che vengono violentate o uccise.
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