L’Agenzia britannica per la sicurezza sanitaria ha esortato i genitori a essere vigili. Ma quali sono i segni a cui fare attenzione?
Che cos’è la scarlattina
La scarlattina è una delle malattie infettive del bambino cosiddette esantematiche perché provoca una eruzione cutanea diffusa (esantema), si legge sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità. A causare la malattia è un batterio, lo streptococco beta emolitico di gruppo A (Streptococcus pyogenes) ed è molto comune nei bambini ma può colpire anche le persone adulte.
Altamente contagiosa, la scarlattina di solito si presenta in forma non molto grave e può essere curata dal medico di famiglia mediante la prescrizione di antibiotici. Anche se molto raramente, può presentarsi nuovamente in una persona già colpita e guarita. La comparsa di macchioline rosse sul corpo (esantema), disturbo tipico della malattia, è causata da una tossina prodotta dal batterio.
Prima dell’introduzione degli antibiotici, la scarlattina era una malattia potenzialmente letale, con un alto tasso di complicazioni. Oggigiorno, un adeguato e tempestivo trattamento antibiotico debella l’infezione e le complicazioni sono diventate rare, spiega l’Iss. Tuttavia, esse possono insorgere sia durante che dopo l’infezione.
Come riconoscere i sintomi della scarlattina
I disturbi (sintomi) causati dalla scarlattina si manifestano entro una settimana dal contatto con il batterio responsabile della malattia.
I primi segni, di solito, sono mal di gola, mal di testa, malessere generale e febbre superiore a 38°C, con ingrossamento dei linfonodi del collo.
L’esantema inizia generalmente a livello del torace, schiena e pancia, per poi espandersi agli arti: è formato da macchie rosso-rosate che possono confluire e che scompaiono premendoci sopra un dito, per poi riapparire quando viene tolto. A livello delle pieghe cutanee (ascelle o gomiti), il rossore può essere più evidente. La pelle, si legge ancora sul sito dell’Istituto di Sanità, risulta ruvida al tatto.
Le complicazioni
L’infezione può diffondersi e provocare ascessi intorno alle tonsille, può risalire alle alte vie respiratorie (sinusite), all’orecchio (otite) e ai polmoni (polmonite). La complicazioni post-infettive della scarlattina sono oggigiorno rare e comprendono la malattia reumatica (febbre reumatica) che colpisce le valvole cardiache e le articolazioni, la glomerulonefrite che colpisce i reni e la corea di Sydenham che colpisce il sistema nervoso provocando movimenti involontari di braccia e gambe (il cosiddetto ballo di San Vito).
Streptococco di Gruppo A, come si trasmette il contagio
L’infezione si diffonde attraverso le microgocce espulse nell’aria con la tosse e gli starnuti. La scarlattina è contagiosa dal periodo della comparsa dei disturbi fino a circa 24 ore dopo l’inizio della terapia antibiotica. In assenza di cure, è contagiosa per 2-3 settimane. Per evitare il diffondersi dell’infezione, la persona ammalata dovrebbe rimanere isolata e, quindi, non recarsi a scuola o al lavoro per almeno 24 ore dall’inizio della terapia antibiotica.
Commenta