Penalizzerebbero i viaggiatori che intendono fare turismo sostenibile e che utilizzano il trasporto marittimo per raggiungere le località turistiche e costiere.
Fatto salve le prerogative, tutta da accertare, del Comune di aumentare il contributo di sbarco, a quanto pare concesso per la vicenda dei Salva Comuni, emergono le perplessità dell’associazione di categoria delle imprese e del comparto turistico
“Da quanto si evince, l’ente locale, starebbe per approvare un contributo di sbarco di 1,50 che verrà sommato al costo del biglietto del trasporto marittimo. Si tratta di un imposizione che ha il suo peso per i viaggiatori, che se plausibili per i crocieristi, che si limitano ad un’escursione in città, appare vessatorio nei confronti di viaggiatori che utilizzano il trasporto marittimo per raggiungere la città, costretti loro malgrado a subire anche l’imposta di soggiorno nelle strutture ricettive – commenta il presidente Abbac Fenailp Agostino Ingenito – Appare dunque opportuno un incontro chiarificatore dell’ente con le nostre associazioni e dei vettori marittimi a cui spetterebbe poi di riversare gli importi come sostituti di imposta. “Se l’opzione concessa a Salerno è come appare estendibile anche agli altri comuni costieri, ci troveremmo a paradossi e vessazioni con una doppia imposizione. E cosi da un lato chiediamo a viaggiatori, come nel caso della Costiera Amalfitana, di utilizzare i traghetti per non intasare la statale e dell’altro vengono vessati con una doppia imposizione. Auspichiamo che mediante l’intervento del Prefetto e a questo punto del Governo, in sede parlamentare, si possa individuare una modalità che mitighi l’aumento del contributo di sbarco, trovando altrove le risorse che gli enti locali cercano per rimpinguare i debiti dei bilanci comunali.
Commenta