La diminuzione del 20% dei consumi è conseguenza anche del fenomeno dalla valanga di pre-saldi e promozioni iniziate già a Santo Stefano: si è importata, infatti, addirittura la tradizione dei Boxing Days, il periodo di sconti – celebrato nel Regno Unito e in altri paesi del Commonwealth – che inizia proprio il 26 dicembre. «Purtroppo, quella delle vendite con sconto e anche sottocosto è diventata – spiega Vincenzo Schiavo – una pratica commerciale diffusissima, con cui si cercano di mantenere i volumi perduti in questi anni di difficoltà. La pratica, però, di fatto penalizza le attività meno strutturate che non possono competere contro campagne promozionali così aggressive. Ma per i saldi tradizionali i consumatori da sempre premiano i negozi di vicinato dei quali possono verificare la veridicità dell’offerta. Infatti, la spinta del marketing verso pre-saldi, vendite private e promozioni speciali, a nostro avviso, disorienta e riduce le tutele degli stessi consumatori, inducendoli a confondere le vendite promozionali con i saldi di fine stagione, che sono un evento commerciale del tutto diverso».
In tal senso Confesercenti Campania, da sempre impegnata per il rispetto delle regole, sottolinea alcuni parametri da rispettare, a tutela delle attività ma anche dei consumatori. «I saldi si applicano solo a prodotti che abbiano una stagionalità, come abbigliamento e accessori moda, seguendo una disciplina giuridica complessa che va dalla comunicazione preventiva dell’inizio delle vendite di fine stagione all’obbligo del doppio prezzo in cartellino. Dobbiamo fermare la confusione – conclude il presidente Schiavo – e per questo bisogna rivedere le regole per garantire sconti trasparenti ai consumatori e tutela della concorrenza, anche avvicinando di più la data di partenza delle vendite alla fine reale della stagione».
Alla stima di una diminuzione della spesa pro capite per i saldi fa da contraltare il boom del turismo, a Napoli e in Campania. Nella nostra Regione, in tutto il mese di dicembre, c’è stata un’affluenza di oltre 2 milioni di turisti, ai quali si aggiungeranno i circa 350 mila attesi per il prossimo weekend dell’Epifania. Incassi ragguardevoli: 200 milioni di euro solo a Napoli e provincia, circa 330 in tutta la Campania per un dicembre d’oro. Sono circa 1,4 milioni i turisti che hanno visitato Napoli e provincia nel mese di dicembre, approfittando dei weekend “lunghi” e delle festività, con la presenza di oltre 600 mila turisti soltanto nel periodo compreso tra Natale e Capodanno, in cui è stato generato un introito di oltre 100 milioni di euro per le imprese. «Napoli si dimostra tra le mete più ambite e desiderate Italiane e le motivazioni sono semplici: Napoli – commenta Vincenzo Schiavo – è una città unica per le sue meraviglie paesaggistiche ed architettoniche alle quali si aggiungono l’altissima qualità delle imprese del nostro territorio, i prezzi modici per i turisti e i tanti eventi gratuiti organizzati durante le festività. Confesercenti ed il mondo del turismo sono abbastanza soddisfatti ma chiedono al comune di accelerare sulle carenze infrastrutturali quali: servizi igienici, pulizia, trasporto e sicurezza, tenendo conto che anche la tassa di soggiorno ha prodotto un indotto notevole alle casse del comune di Napoli la tassa di soggiorno».
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